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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Controlli sulle case di riposo, chiuse 8 strutture irregolari a Catania

"Abbiamo scoperto - spiega l'assessore Villari - persone anziane denutrite, stremate dal caldo e sofferenti per piaghe da decubito provocate dalla permanenza su letti e sedie a rotelle"

Otto strutture abusive per anziani e disabili sono state chiuse nel territorio catanese nell'ambito dei controlli condotti dall'Assessorato al Welfare con polizia municipale e carabinieri del Nas. Ne ha dato notizia l'assessore  Angelo Villari sottolineando come nella prima metà del 2016 il numero dei controlli sia stato intensificato: nel 2015 erano stati 75 e nel primo semestre di quest'anno sono già state visitate 58 strutture, dove erano ospitate complessivamente oltre seicento persone.

"Abbiamo verificato - ha detto Villari - il rispetto delle regole da parte, prevalentemente, di comunità alloggio per anziani e disabili, case di riposo e case protette. E, accogliendo anche le segnalazioni dei cittadini, abbiamo effettuato controlli anche su strutture risultate senza alcuna autorizzazione, realizzate in appartamenti privi di dotazioni specifiche riguardo alla sicurezza e all'igiene. Abbiamo scoperto persone anziane denutrite, stremate dal caldo e sofferenti per piaghe da decubito provocate dalla permanenza su letti e sedie a rotelle. Per questo lancio un appello alla cittadinanza affinché i parenti non lascino i propri familiari anziani nelle mani di gestori improvvisati e senza scrupoli".

Le strutture convenzionate o accreditate del territorio catanese - di tipo residenziale per anziani, inabili, disabili psichici, minori e donne in difficoltà - sono in tutto 54. La sorveglianza del comune si estende poi alle strutture private, un centinaio, iscritte nell'Albo Comunale dopo che l'Assessorato rilascia loro un'autorizzazione. "Per verificare - ha detto Villari - che queste strutture posseggano ancora i requisiti iniziali, abbiamo avviato una revisione completa di quelle autorizzate dal 1989 al 2016 e iscritte sia all'Albo comunale, sia, per le diverse tipologie, a quello regionale". L'assessore Villari ha sottolineato come, soltanto nel 2015, siano state rilasciate 23 nuove autorizzazioni per strutture socio assistenziali per anziani e disabili e che nei primi sei mesi del 2016 se ne sono aggiunte altre 15. Ciò sia perché nella maggioranza delle famiglie, sempre più spesso essenziali o disgregate, non esistono più figure che possano dedicarsi all'assistenza ad anziani o disabili, sia perché l'attività socio assistenziale risulta remunerativa.

"Il problema - ha sottolineato Villari - non è che queste strutture proliferino, ma che vengano rispettate le regole e non accada che qualcuno improvvisi attività con lo scopo di ottenere il massimo vantaggio economico con minima spesa. A questo proposito i controlli da noi effettuati hanno puntato ad accertare che esistesse la giusta proporzione tra numero di ospiti e personale a loro assegnato. Particolare attenzione è stata dedicata al controllo degli standard organizzativi, ai profili professionali, ai titoli di studio degli operatori, ai contratti di lavoro e al pagamento degli oneri previdenziali e assistenziali. I controlli hanno evidenziato che di frequente i lavoratori, ai quali vengono imposti ritmi di lavoro e turni gravosi, sono spesso in nero. Per questo i risultati dei controlli sono stati inviati all'Ufficio del Lavoro".

Per la valutazione della qualità di queste strutture, il comune ha dato vita a un tavolo, composto da professionisti del settore, che ha lavorato all'elaborazione di un questionario che consente, attraverso indicazioni obiettive, di valutare la qualità dei servizi. Lo scopo della rilevazione non è quello di "dare un voto" alle strutture, bensì di innescare processi di miglioramento. In tempi brevi, il tavolo sarà aperto ai cosiddetti stakeholder, i portatori di interessi, ossia rappresentanti dei titolari e dei responsabili delle strutture per integrare o modificare gli indicatori. Questi ultimi potranno essere inseriti nel nuovo schema di convenzione da proporre in tempi brevi al Consiglio comunale.

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