rotate-mobile
Cronaca

"Catania, capitale della crisi", Cgil e Uil chiedono l'intervento del prefetto e del Governo

Nel corso della mattinata una delegazione di organizzazioni e associazioni è stata ricevuta in Prefettura, dove i segretari generali Carmelo De Caudo ed Enza Meli hanno chiesto un confronto urgente tra istituzioni politiche, rappresentanti dei lavoratori e imprese sulle ragioni della crisi

Cgil e Uil oggi in piazza Università per la manifestazione "Non stacchiamo la spina, Catania deve vivere". Nel corso della mattinata una delegazione di organizzazioni e associazioni è stata ricevuta in Prefettura, dove i segretari generali Carmelo De Caudo ed Enza Meli hanno chiesto un confronto urgente tra istituzioni politiche, rappresentanti dei lavoratori e imprese sulle ragioni della crisi e l'individuazione di interventi mirati di medio, breve e lungo termine.

"Servono  - hanno sottolineato De Caudo e Meli - soluzioni contro il caro bollette che aiutino gli anziani e tutti i cittadini in difficoltà, che già nei prossimi mesi non potranno permettersi di riscaldare le proprie case e pagare le bollette. Da Catania, soprattutto da Catania dove crisi si somma a crisi e nuove povertà a vecchie povertà, chiediamo alle istituzioni politiche che si facciano carico della crisi energetica. E lo facciano subito, prima che il disastro occupazionale e sociale sia definitivo, irreversibile, gigantesco”.

I segretari di Cgil e Uil, che hanno annunciato la partecipazione alla mobilitazione generale in programma per il 7 novembre a Palermo, hanno aggiunto: “Catania vuole vivere: non è solo uno slogan, ma una triste constatazione. Qui, si gioca davvero il futuro di un territorio che vuole vivere, non sperare di sopravvivere! Al Governo nazionale come a quello regionale chiediamo autorevolezza e concretezza in sede europea perché innanzitutto a Bruxelles e Strasburgo vanno trovate soluzioni. E va ritrovata l’Europa solidale del tempo della pandemia, perché guerra in Ucraina e speculatori internazionali non sono per le economie di Stati e cittadini meno temibili del Covid”.

“I dati dell’Istat segnalano che l’inflazione viaggia ormai a doppia cifra, ben al di sopra del 10 per cento. Così, evaporano salari e pensioni. Il Governo nazionale può fare qualcosa, senza aspettare l’Europa: il taglio del cuneo fiscale. È la cosa più logica, a meno che non si voglia andare avanti con elemosine, mance e bonus vari. Anche al Governo regionale abbiamo qualcosa da dire, proprio qui da Catania: rivendichi con noi pari opportunità per i siciliani e crei finalmente le condizioni per lo sviluppo, dando innanzitutto vita a un piano serio di infrastrutturazione. Di progetti nel cassetto e incompiute siamo francamente stufi. Specialmente adesso, è necessario agire presto e bene per invertire la rotta”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Catania, capitale della crisi", Cgil e Uil chiedono l'intervento del prefetto e del Governo

CataniaToday è in caricamento