Cenere dell'Etna, ingenti danni per l'agricoltura: sale la conta dei danni
La Coldiretti chiede norme ad hoc mentre la deputata Simona Suriano ha presentato una interpellanza al ministro per le politiche agricole
Oltre a danneggiare enti locali, cittadini e trasporti la cenere vulcanica sta creando grosse difficoltà all'agricoltura. A soffrire sono sia il florovivaismo, con il danneggiamento delle piante che rimangono invendute, sia le altre colture colpite dai lapilli. La Coldiretti ha lanciato l'allarme: "Sale il bilancio dei danni e dei disagi alla popolazione e alle imprese con la nuova emissione di cenere e lapilli che porta a 6 mesi l'attività di eruzione dell'Etna".
Nelle campagne ai danni della cenere caduta sulle colture - sottolinea l'associazione di categoria - si aggiungono i nuovi disagi per chi è costretto alla pulizia straordinaria delle canalette di scolo o alla pulizia delle strade rurali, in molte zone dove la terra è stata sommersa da una coltre nera. Siamo di fronte a dei cambiamenti anche del vulcano - prosegue Coldiretti - e, quindi, bisogna avviare anche un nuovo sistema di interventi che salvaguardi gli imprenditori agricoli con norme celeri e ad hoc. Per questo è ormai indispensabile l'istituzione di una vera 'comunità etnea' che preveda norme mirate per chi è costretto a subire ormai periodicamente i danni della cenere".
Su questo versante la deputata del gruppo Misto Simona Suriano, con i colleghi Siragusa, Sarli, Sapia, Costanzo ed Ehm, ha presentato una interpellanza che è stata calendarizzata per il prossimo 6 agosto sull’emergenza Etna.
"Danni ingenti - ha spiegato Suriano - sono stati registrati dal comparto agricolo: i lapilli hanno letteralmente coperto interi appezzamenti danneggiando pesantemente il florovivaismo, l'ortofrutta e l'orticoltura. L’Etna quindi non rappresenta più un’emergenza straordinaria ma qualcosa di ordinario che va affrontato con un piano strutturato di interventi. Un piano che preveda nel caso di eruzioni e danni da cenere l’immediata sospensione di versamenti Inps, dei mutui agrari e cambiali per almeno un anno".
"Per l’erogazione di sostegni e contributi è necessario - ha continuato - che si acceleri la conta dei danni in modo tale da poterne avere una stima complessiva. Dai primi calcoli si parla di cifre superano i 25 milioni di euro e per questo motivo occorre che il ministro delle politiche agricole valuti sostegni e indennizzi in favore delle imprese del comparto agricolo nei comuni maggiormente colpiti e inoltre se sussistano le condizioni per dichiarare lo stato di emergenza”. Anche il capogruppo di Italia Viva a Palazzo degli Elefanti Giuseppe Gelsomino ha chiesto al sindaco di farsi portavoce dell'emergenza: "La città si sveglia "nera", e non si può più aspettare. Catania ha bisogno di risposte, pulizia immediata delle strade e nuovi mezzi per fronteggiare l'emergenza cenere. Ogni giorno in tutte le strade vi sono incidenti di scooter e automezzi, la grande preoccupazione è che danno porterà questa terra nei nostri polmoni respirandola ormai quotidiamente. Spero che il sindaco, si attivi immediatamente richiedendo lo stato di emergenza".