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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Il Centro Talita Kum e l’Help Center al centro della campagna pubblicitaria dell'8xmille

Il centro di Librino coordinato da Giuliana Gianino, insegnante e responsabile area minori e periferie della Caritas, è nato da uno studio biennale sul quartiere ed è finanziato nell'ambito del progetto "Aree metropolitane" della C.E.I.

Il Centro Talita Kum e l’Help Center di Catania sono due delle nove opere al centro della campagna pubblicitaria “Chiedilo a loro 2013”, promossa dal Servizio per la Promozione del sostegno economico della Conferenza episcopale italiana per ricordare la partecipazione alla firma per la destinazione dell’8xmille.

Il Talita Kum è uno spazio fiorito nel cemento che ha ricevuto aiuto e sostegno grazie ai fondi 8xmille destinati alla Chiesa cattolica. In una grande banlieue italiana, com’è il quartiere Librino, utopia urbanistica firmata negli anni ’60 dall’archistar Kenzo Tange, ridotta presto a zona franca della speculazione edilizia e dei traffici di droga e armi, la Caritas diocesana ha promosso un doposcuola, riferimento per bambini e adolescenti.

Il centro, coordinato da Giuliana Gianino, insegnante e responsabile area minori e periferie della Caritas di Catania, è nato da uno studio biennale Caritas sul quartiere. E’ finanziato con fondi quinquennali 8xmille per 140 mila euro, nell’ambito del progetto “Aree metropolitane” della C.E.I. Punta su uno stile di prossimità, anche con lo Straludobus dei bambini, un pullmino itinerante nel quartiere con giochi interattivi, nato dall’idea di “mettere le ruote al Talita Kum”.

La sede sorge accanto a uno dei simboli neri di Librino, il “Palazzo di cemento”, centrale di spaccio semiabbandonata. Secondo l’Istat, nella zona il numero di minori denunciati supera del 17% la media nazionale. Dopo l’apertura nel 2007, la sfida di un cammino graduale, segnato da minacce e devastazioni.

“Finché sono state le madri di Librino a difenderci – ricorda Giuliana – e a dirci ‘non ve ne dovete andare da qua’”. Oggi funzionano anche orto didattico, biblioteca multimediale e sostegno alla genitorialità. Al Centro -crocevia di volontari da tutta Italia- si imparano il rispetto nelle relazioni, la cura per gli spazi comuni, la bellezza della creatività.

Operai licenziati rientrati dal nord Italia. Padri separati o divorziati. Commercianti ed imprenditori messi fuori gioco dalla crisi economica, oltre ad addetti ex assunti in nero. Poi le povertà nascoste: famiglie sfrattate che vivono in un’auto, anche con i figli.

L’Help Center della Caritas catanese, aperto nelle vicinanze della stazione ferroviaria, non raggiunge più solo i senza fissa dimora. Ha innovato l’assistenza. E organizza la prima linea di aiuto, con percorsi di sostegno, dove possibile anche occupazionale.

“Dal 2011 la maggioranza delle richieste non viene più dagli immigrati ma da italiani, soprattutto di 50-55 anni, tra i 40-45 le donne – spiega un’operatrice dell’Help center, Valentina Calì - Solo tra il 2012 e il 2013 abbiamo contato 814 nuove richieste”. Le risorse per il progetto vengono dall’Arcidiocesi, anche grazie a fondi 8xmille, che danno mezzi (alimenti, coperte, indumenti) agli 80 volontari del centro, compresi quelli delle unità di strada. Tra loro anche il diacono Daniele Pappalardo, responsabile dell’Help Center.

“La prima emergenza è il lavoro – prosegue Valentina – cerchiamo di restituire speranze senza illudere. Molto richiesta è anche la consulenza psicologica, perché al licenziamento molti reagiscono con l’abuso di alcool o il gioco d’azzardo”. Per gli operatori non è facile: “Vorremmo più strumenti e risorse – aggiunge Valentina – perché l’economia regionale è in crisi profonda. Riusciamo almeno a tamponare, ad evitare derive peggiori. E questo grazie a chi firma l’8xmille. Sentiamo la vicinanza di tutta la Chiesa italiana. Non siamo soli grazie a voi”.

Anche le attività dell’Help center sono descritte sul sito chiediloaloro.it attraverso quattro video che mettono in luce le difficoltà di coloro che si rivolgono al centro e l’aiuto che ricevono grazie all’impegno dei volontari e degli operatori che fanno dell’Help center un riferimento quotidiano per molte persone bisognose di assistenza e di aiuto.

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