Chiese aiuto per la nomina, Csm processa il procuratore generale di Catania
Tinebra è accusato in particolare di aver "fatto uso strumentale" del proprio ruolo "per conseguire un ingiusto vantaggio e condizionare il libero esercizio delle funzioni costituzionalmente previste" del Csm per l'attribuzione degli incarichi direttivi
Avrebbe chiesto aiuto all'allora presidente della Bpm Massimo Ponzellini perché attraverso i suoi contatti inducesse il consigliere laico del Csm Ettore Adalberto Albertoni a sostenere la sua nomina a procuratore di Catania.
Così il procuratore generale di Catania Giovanni Tinebra sarà sottoposto il 17 luglio a processo disciplinare al Consiglio superiore della magistratura.
Tinebra è accusato in particolare di aver "fatto uso strumentale" del proprio ruolo "per conseguire un ingiusto vantaggio e condizionare il libero esercizio delle funzioni costituzionalmente previste" del Csm per l'attribuzione degli incarichi direttivi.
"Sono convinto che il dott. Giovanni Tinebra non abbia commesso alcun illecito disciplinare e sono fiducioso che in questo senso si pronuncera' il Consiglio superiore della magistratura". Lo afferma il Pm Antonio Patrono che difende il Pg di Catania