Chiude il centro diurno per l'assistenza ai bambini di Librino
Dall'inizio del prossimo mese resteranno a casa trenta persone, pari a circa il 50 per cento della forza lavoro, impegnate finora ad oggi nella cura di circa 150 bambini
Per venti anni hanno lavorato con i minori di un quartiere difficile come Librino, periferia sud di Catania, casermoni alti e servizi quasi inesistenti, ma dal primo novembre il comune di Catania ha deciso di chiudere il centro diurno, di ridurre il numero dei minori indigenti assistiti e di conservare il mantenimento di soli venti minori del Tribunale dei Minorenni. E' il provvedimento dell'amministrazione comunale, arrivato all'improvviso, che colpisce l'associazione culturale 'Primavera' onlus ora costretta a ridurre il personale. Dall'inizio del prossimo mese resteranno a casa trenta persone, pari a circa il 50 per cento della forza lavoro, impegnate finora ad oggi nella cura di circa 150 bambini, supplendo alle carenze delle famiglie, spesso vittima di fenomeni di disagio sociale e culturale. Si preannuncia, allora, una protesta in piazza entro questa settimana, con il coinvolgimento delle famiglie dei minori assistiti.
Il provvedimento e' legato al dissesto finanziario del comune di Catania, alle prese da anni con problemi di natura economica, legati anche al default decretato il 4 maggio del 2018 dalla sezione controllo della Corte dei Conti della Sicilia. Eppure, esiste un contratto di project-financing pluriennale, che - sottolineano dall'associazione 'Primavera' - e' stato ignorato. Di fatto, un investimento privato - si calcola di circa quattro miliardi di vecchie lire - con le quali e' stato anche recuperato l'immobile del viale Castagnola, una delle tante arterie del popoloso quartiere di Librino, dove l'associazione ha lavorato sia sul piano culturale sia su quello didattico con bambini dello stesso rione, ma anche di altre zone difficili di Catania, da Monte Po, a San Giorgio a San Cristoforo.