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Operazione questura / Borgo

Clan Pillera-Puntina, estorsioni a commercianti e usura: tra le vittime i proprietari di una nota pasticceria

Tra i destinatari dell'ordinanza anche i presunti vertici della cosca 'Pillera-Puntina', come Giacomo Maurizio Ieni, che secondo collaboratori di giustizia regge il clan, e Fabrizio Pappalardo, indicato come il capo del 'gruppo del Borgo', che opera in piazza Cavour nel rione "Consolazione", da cui ha preso nome l'operazione della polizia

Una delle più note pasticcerie di Catania taglieggiata, un panificio devastato durante un raid punitivo con aggressione e minacce di morte, prestiti ad usura con tassi del 10 per cento al mese. Sono alcune delle attività criminose messe in atto dalla cosca 'Pillera-Puntinà di Catania emerse dalle indagini della polizia che ha arrestato 16 persone.

 In carcere sono stati condotti: Giacomo Maurizio 'Nuccio' Ieni, di 65 anni, indicato come il 'reggente' della cosca, Fabrizio Pappalardo, di 55, ritenuto il capo del gruppo del Borgo, Nicola Cristian Sebastiano, di 37, Carmelo Faro, di 52, Angelo Magni, di 58, Francesco Nicolosi, di 52, Roberto Pappalardo, di 51, Vittorio Puglisi, di 62, David Massimo Puleo, di 50, Giovanni Recupero, di 51, Fausto Russo, di 33, Tommaso Orazio Maria Russo, di 65, Giuseppe Saitta, di 54, Giacinto Sicali, di 57, e Giacomo Pietro Spalletta, di 61. Agli arresti domiciliari è stato posto Carmelo Podestà, di 36 anni.

"Operazione Consolazione", gli arresti della squadra mobile | Video

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Gip Pietro Currò, su richiesta dei sostituti procuratori Antonella Barrera e Assunta Musella del mio gruppo della Dda coordinato dall'aggiunto Ignazio Fonzo, su indagini avviate nel 2015 dalla sezione reati della squadra mobile della Questura sulla cosca catanese che fa capo allo storico capomafia detenuto Salvatore Pillera.

Secondo l'accusa, i due, assieme ad altri esponenti ritenuti di spicco della cosca, come Carmelo Faro, Vittorio Puglisi e Giacomo Spalletta, controllavano in maniera capillare la loro zona di influenza con estorsioni a titolari di attività e praticando prestiti di soldi ad usura, con tassi del 10% al mese. Dalle indagini è emersa l'estorsione a uno dei soci di una delle più note pasticcerie di Catania, costretto a versare 2.500 euro per le festività di Natale e di Pasqua, oltre a consegnare periodicamente numerose 'ceste' con i prodotti dolciari. Scoperti anche prestiti ad usura nei confronti di soci e amministratori di alcune ditte del settore della ristrutturazione edile e dell'impiantistica e del commercio al dettaglio di articoli da regalo e per fumatori.

Le vittime hanno collaborato denunciando. Tra gli arrestati, in flagranza di reato, anche Giuseppe Saitta, accusato di spaccio di droga perche' trovato in possesso di un chilogrammo di marijuana, 10 stecche della stessa droga, un bilancino di precisione e 6.000 euro in contanti ritenuti provento dell'attivita' illecita.

"Tutte le ipotesi accusatorie, allo stato avallate dal Gip in sede, dovranno trovare conferma in esito al procedimento penale che verrà instaurato nel contradittorio tra le parti, come legislativamente previsto", conclude la nota della questura.

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