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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Clan Santapaola Ercolano in azione a Frosinone: investivano nelle sale gioco clandestine

Ordinanza cautelare e di sequestro preventivo nei confronti di un sodalizio capeggiato da Danilo Di Maria, di 47 anni, di origine catanese, già noto alla giustizia per la sua affiliazione all'organizzazione mafiosa Santapaola Ercolano

ll danaro del clan Santapaola Ercolano di Catania reinvestito illecitamente nel Frusinate. I proventi del malaffare siciliano venivano immesi in provincia di Frosinone attraverso sale gioco e sale scommessa. A scoprire l'escamotage ed a bloccare l'attività illecita di un sodalizio criminale capeggiato da Danilo Di Maria, 47 anni residente a Ferentino ma catanese di nascita, sono stati i finanzieri del comando provinciale di Frosinone. Gli investigatori del colonnello Luigi Carbone unitamente ai colleghi della Tenenza di Fiuggi hanno fatto emergere un'attività illecita senza precedenti.

Le indagini della DDA di Roma

Danilo Di Maria, mediante l’utilizzo di titolari di imprese individuali compiacenti e quindi attraverso l’intestazione fittizia a terze persone di società a responsabilità limitata, con la stretta collaborazione della moglie, Giovanna Fichera, 42 anni catanese di nascita ma residente a Ferentino, ha dato vita ad un rilevante business illegale nel settore della raccolta delle scommesse on line. Il personale delle Fiamme Gialle coordinati dalla procura distrettuale antimafia di Roma nella persona del magistrato Michele Prestipino, hanno scoperto che il pregiudicato catanese gestiva di fatto il malaffare ricorrendo all’escamotage di avviare, con l’ausilio di teste di legno, numerose attività di internet point all’interno di attività primarie di “servizi di fotocopiatura e attività di supporto per l'ufficio”: ciò gli consentiva di eludere la richiesta di tutte quelle autorizzazioni previste, invece, per l’apertura di un internet point. I cinque arrestati sono oltre che Di Maria e la moglie anche Gianni Fiorini di Alatri classe 1976, Gastone Breddo residente a Veroli del 1978, Antonino Damanti residente a Licata del 1983.

L'escamotage con collegamenti maltesi

All’interno di tali esercizi commerciali venivano effettuate le scommesse illegali sia attraverso un collegamento al bookmaker estero denominato “Prisma Bet” o “Betprisma”, non autorizzato ad operare in Italia, sia mediante l’istallazione dei cosiddetti “totem” (vietati dalla legge), risultati collegati alla piattaforma della società maltese “Click Buy Ltd”. Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle sul conto dei soggetti formalmente intestatari delle attività economiche hanno permesso di dimostrare non solo come il loro profilo reddituale fosse talmente basso da non potergli consentire il sostenimento delle spese di gestione delle predette attività commerciali, ma anche la loro piena consapevolezza di essere utilizzati da Danilo Di Maria come prestanomi. Sono otto le persone a vario titolo indagate per esercizio abusivo di attività di gioco o di scommessa (art. 4, comma 4-bis, legge 401/89), gioco d’azzardo (art. 718 c.p.), violazione delle disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione (art. 12 quinquies L. 356/92); cinque di esse sono state raggiunte da ordinanza di custodia cautelare. Quattro, invece, gli esercizi commerciali sottoposti a sequestro. Trattasi di: “Copybet S.r.l.s.”, con sede in Ferentino, avente unità locali in Frosinone, Roma, Cassino, Ferentino, Alatri, Isola Liri; “F & F Games S.r.l.”, con sede in piazza Labriola 45 e Piedimonte San Germano; “Ditta Individuale Fiorini Gianni”, con sede ad Alatri ed unità operativa in Isola del Liri; “Cartobet S.r.l.s.”, con sede a Licata in provincia di Agrigente e con unità locale ad Alatri.

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