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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Ricerca, CoEHAR Catania: Sigarette elettroniche non aumenterebbero rischi cardiovascolari

Per quanto riguarda i possibili effetti dello svapo sulla frequenza cardiaca, 8 studi non hanno trovato alcun incremento significativo con le sigarette elettroniche. Tre studi hanno rilevato un incremento della frequenza con le sigarette elettroniche contenti nicotina

In Silico Science è un progetto coordinato dal CoEHAR, Centro di Eccellenza internazionale per la ricerca sulla riduzione del danno da fumo dell'Università di Catania, il cui scopo è quello di reperire ed analizzare la letteratura scientifica di settore in merito ai possibili effetti delle e-CIG. Inoltre, una volta individuati gli studi, il lavoro dei ricercatori consiste nel valutarne la metodologia, riportando eventuali carenze o punti di forza e valutando la solidità dei risultati ottenuti.

La ricerca 

L'ultima ricerca condotta da Renée O'Leary, ricercatrice del CoEHAR e tra i massimi esperti nel campo delle revisioni sistematiche, ha valutato le prove di ricerche cliniche condotte su un campione reale di fumatori per rispondere alla domanda: "Quali sono gli effetti sulla salute vascolare dopo la sostituzione delle sigarette convenzionali con quelle elettroniche?". Lo studio ha incluso 25 ricerche per un totale di 1.810 partecipanti fumatori. Gli autori hanno scoperto che quasi i due terzi dei test condotti non mostrano differenze significative nei parametri di frequenza cardiaca, pressione sanguigna e altri test cardiovascolari rispetto al fumo combusto. Inoltre, i ricercatori hanno valutato i dati provenienti da due studi clinici secondo i quali l'uso di e-CIG comporterebbe alcuni benefici: i partecipanti con ipertensione, infatti, hanno manifestato una riduzione clinicamente significativa della pressione sistolica dopo un anno di utilizzo della sigaretta elettronica. "La nostra review fornisce dati dettagliati e aggiornati sulle possibili implicazioni in termini di salute cardiovascolare derivanti dall'uso di sigarette elettroniche" ha affermato O'Leary. "I risultati infatti supportano l'idea che l'uso di ecig non aggiunga alcun rischio cardiovascolare e rileva che i fumatori che decidono di passare al fumo elettronico potrebbero trarre benefici. Però, come emerso da altre review, abbiamo osservato lacune metodologiche negli studi analizzati, in larga parte dovute al design e alla struttura delle ricerche, che non rispecchiano le normali condizioni di svapo, e limitazioni come campioni di studio troppo ridotti o una mancanza nell'accertamento di una pregressa abitudine tabagica". 

Fumo elettronico e salute cardiaca 

Per quanto riguarda i possibili effetti dello svapo sulla frequenza cardiaca, 8 studi in acuto non hanno trovato alcun incremento significativo con le ecig. Tre studi in acuto hanno rilevato un incremento della frequenza con le ecig contenti nicotina, ma in uno studio l'aumento non era diverso da quello rilevato per il fumo combusto e negli altri due, invece, l'aumento era significativamente inferiore rispetto alla sigaretta tradizionale. 8 di 9 studi di follow up non hanno riscontrato aumenti significativi. 19 studi hanno valutato i risultati di test condotti sulla pressione sanguigna, 8 studi in acuto e 11 di follow up. Due studi hanno dimostrato che il fumo combusto innalza significativamente la pressione sanguigna mentre le ecig no. Solamente uno studio di quelli compresi nella review ha comparato i dati sulla pressione sanguigna degli utilizzatori duali e di quelli esclusivi, riscontrando che gli utilizzatori esclusivi incorrono in miglioramenti significativi sulla frequenza cardiaca e sula pressione sanguina rispetto agli utilizzatori duali. 

La metodologia 

 Per quanto riguarda eventuali limiti o difetti metodologici, 20 studi sono stati classificati come ad alto rischio di parzialità e 5 a rischio moderato. Tra le problematiche più comuni, la revisione ha evidenziato che 7 studi presentavano lacune legate ai partecipanti: i soggetti o erano di un unico genere, oppure, appena entrati nell'età adulta, o dichiaravano schemi di consumo del tabacco eccezionalmente bassi o troppo elevati. I ricercatori hanno inoltre sottolineato come la fiducia nei risultati venisse in molti casi compromessa a causa dei campioni di studio troppo ridotti: un dato rilevante per circa la metà degli studi analizzati. Alcune ricerche, inoltre, hanno utilizzato protocolli che non rispecchiano le normali condizioni di uso da parte degli svapatori. La review ha analizzato e incluso nel report un totale di 25 studi selezionati tra il 31 gennaio e il 29 aprile 2021. Sono stati selezionati 8 studi americani, 6 inglesi, 4 italiani, 2 studi condotti in Germania e uno studi per ciascuna delle seguenti nazioni, Belgio, Grecia, Indonesia, Polonia e Sud Africa. Le ricerche riguardavano un campione totale di 1.810 fumatori di età compresa tra i 18 e i 65 anni. 14 studi comprendevano test effettuati in acuto, mentre 11 riportavano dati di follow up compresi tra i 5 e i 24 mesi.
 

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