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Cronaca

Comune, ancora affitti 'stracciati' ai grossi imprenditori catanesi

Continua l'inchiesta di CataniaToday sui prezzi degli affitti per terreni, spazi ed immobili del Comune, oggi in uso a grossi imprenditori. Dopo i Russo Morosoli, costi irrisori anche per i Romano e i Toscano

Continua l'inchiesta di CataniaToday sui prezzi 'stracciati' dei canoni annuali per terreni, spazi ed immobili del Comune di Catania, oggi in uso a grosse realtà industriali etnee. Dopo i Russo Morosoli - che come abbiamo dimostrato hanno pagato e, in parte, continuano a pagare cifre fuori mercato per spazi del demanio pubblico - dalla lettura dei dati presenti all'interno della tabella dei costi degli immobili affittati dal Comune nel 2016 (ultimo dato pubblicato dall'ente) a 'saltare all'occhio' sono i prezzi irrisori pattuiti tra Comune e nomi molto noti dell'imprenditoria locale per l'affitto di vaste aree pubbliche. Stiamo parlando di importanti gruppi come quelli dei Toscano e dei Romano. Una prassi - quella dei prezzi bassi per gli affitti - che sembrerebbe non avere colore politico, visto che i periodi della stipula dei contratti attraversano tutte le recenti amministrazioni comunali, da quella diretta da Umberto Scapagnini, passando per quella di Raffaele Stancanelli ed arrivando, infine, all'era di Enzo Bianco.

Comune, affitti 'stracciati' per i grossi imprenditori

I terreni del Romano palace e dei Toscano

Il primo dato 'macroscopico' è quello che riguarda il canone annuo stipulato per un contratto di ben 30 anni con i Romano. I costruttori etnei, per il terreno dove è stato poi edificato l'hotel di lusso Romano Palace, in viale Kennedy (lungomare della Playa) dal 2001 al 2031 pagheranno soltanto 10 mila euro annui per un'area di 13mila metri quadri. Stiamo parlando di meno di 833,33 euro al mese, per un gruppo che - all'epoca - era sulla cresta dell'onda degli affari catanesi.

La società che ha firmato il contratto, la 'Biosan World Corporation S.p.A', poi rinominata 'Harmony srl' è stata sequestrata nel 2014 in seno all'inchiesta sulla gigantesca bancarotta fraudolenta del gruppo Romano. Secondo il provvedimento di sequestro vergato dal Tribunale di Catania, il "trasferimento della sede della Biosan World Corporation S.p.A. da Catania a Roma, il cambio di denominazione della stessa in “Harmony S.r.l.” e la nomina di un nuovo amministratore sarebbero parte di un disegno "finalizzato a far perdere le tracce della società svuotata in considerazione dell’elevatissimo numero di società operanti nel territorio della Capitale sottoposte a procedure fallimentari".

Questione minore quella dei costruttori Toscano che, invece, nel 2009 firmano un contratto di 6 anni (poi quindi cessato, stando agli ultimi dati disponibili) per un terreno in Via San Giuseppe La Rena 20. Per 400 mq il Comune chiede agli imprenditori solo 12 mila euro all'anno che corrispondono, quindi, a mille euro al mese. Con la stessa cifra, comunque bassa, solitamente si può affittare un appartamento di pochi metri quadri in centro.

Il patto territoriale Catania Sud e le occasioni per i privati

Per quanto riguarda i Romano, una delle ipotesi che potrebbero spiegare la svalutazione dei costi di affitto per gli immobili di quell'area, la affronta l'ex consigliere comunale Niccolò Notarbartolo all'interno della sua tesi dottorale, parlando del patto territoriale per Catania Sud; un progetto che prevedeva l'incentivazione di investimenti in conto capitale per opere pubbliche e private.

"Le istituzioni  locali,  il  Comune  di  Catania in  primis - spiegava Notarbartolo - non hanno una condizione finanziaria tale da poter affrontare investimenti in conto capitale per le opere pubbliche e per il sostegno delle opere private previste nel patto, a causa anche del grande indebitamento cui devono fare fronte. La quota parte a carico del Comune per le azioni pattizie e le risorse per le opere pubbliche previste avrebbero dovuto essere coperte dall‟incasso degli oneri di urbanizzazione sugli investimenti privati nell‟area".

"Tutto ciò - concludeva Notarbartolo - avvantaggiava quegli imprenditori che disponevano dei capitali da investire. Le uniche strutture realizzate attualmente sono solo i grandi alberghi ed un impianto sportivo, mentre la struttura alberghiera da adibire al turismo giovanile è stata cancellata dal progetto".

La risposta dell'assessore al Bilancio Giuseppe Bonaccorsi

Abbiamo chiesto spiegazioni anche al diretto interessato nella vicenda: il Comune di Catania che, proprio in questi giorni, ha votato il dissesto economico-finanziario, certificato nei mesi precedenti dalla Corte dei Conti. Intervistato dalla nostra redazione l'assessore al Bilancio ed al Patrimonio, Giuseppe Bonaccorsi, ha spiegato di voler affrontare la questione dei fitti attivi e passivi 'al più presto', senza però chiarire le ragioni dei costi così bassi. "Il Comune - ha dichiarato Bonaccorsi - sta facendo una ricognizione complessiva degli affitti attivi e passivi, degli obblighi e delle scadenze contrattuali, che pensiamo di ultimare dopo l’approvazione in Consiglio degli atti che obbligatoriamente devono essere esitati entro il 31 dicembre". "Subito dopo - conclude Bonaccorsi - le decisioni da prendere saranno oggetto delle misure da assumere nel bilancio stabilmente riequilibrato".

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