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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Concorsi truccati all'università, Bianco dopo il rinvio a giudizio: "Certo di dimostrare mia correttezza"

La deputata del misto Suriano ha chiesto invece un dibattito sull'ateneo, finito al centro dell'inchiesta

Sono stati 45 i rinvii a giudizio decisi dal gup in merito all'inchiesta sui concorsi truccati all'università di Catania. Tra i nomi eccellenti coinvolti nell'indagine vi sono quelli dell'ex sindaco Enzo Bianco e del suo ex assessore Orazio Licandro. Proprio Bianco ha dichiarato a caldo: "Prendo atto della decisione del Giudice. Ho sempre manifestato pubblicamente il più grande rispetto e la massima fiducia nel lavoro della magistratura. Lo ribadisco anche oggi, serenamente. Sono certo di dimostrare la piena correttezza dei mio comportamento".

Sulla vicenda interviene l'avvocato Giovanni Grasso, difensore dell'ex primo cittadino e di altri imputati: "Sono certo che i miei assistiti dimostreranno nel contraddittorio dibattimentale la loro innocenza, avendo agito sempre con assoluta correttezza - dichiara -. Debbo aggiungere che si e' venuta a creare una situazione certamente paradossale: dei soggetti che sono, secondo l'impostazione accusatoria, concorrenti nello stesso fatto di reato rispondono, però, di reati differenti nei due procedimenti penali".

Duro il commento di Simona Suriano, deputata etnea, che da sempre ha puntato il dito contro le "ombre" denunciate dentro l'ateneo: "Il Gup ha deciso che 45 soggetti – tra cui troviamo docenti, ex procuratori, ex sindaci, ex assessori – andranno a giudizio per rispondere di accuse gravissime, come quelle di aver truccato i concorsi universitari. Finalmente la giustizia potrà accertare queste accuse che se confermate in giudizio darebbero un colpo mortale a un’intera classe dirigente e all’immagine dell’ateneo. Tali accuse rappresentano già una ferita aperta: chi avrebbe dovuto dispensare sapere e cultura invece avrebbe favorito gli amici degli amici. Per non parlare del ruolo che secondo la procura avrebbero avuto ex amministratori della città come il sindaco Bianco e l’allora assessore Licandro. Su quest’ultimo ho presentato uno dei miei primi atti da parlamentare per capire i termini della selezione pagata profumatamente che ha permesso all’ex assessore di insegnare a Catania”.

“Credo che questo processo, al di là della indignazione del momento - conclude - debba fare aprire un serio dibattito in città sull’Università. E’ necessario che la comunità nei suoi gangli vitali e culturali affronti ciò che è accaduto a tutela dell’ateneo. Un ateneo che ha una storia plurisecolare e che continua ad attirare studenti da tutta l’Isola e non solo. Non si può e non si deve far passare questo processo in secondo piano ma auspico che le istituzioni e le forze sane della città aprano un percorso in grado di analizzare una situazione di eccezionale gravità che ha lacerato l’immagine di Catania”.

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