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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Confesercenti incontra l'ambasciatore bulgaro: "Passo per l'internazionalizzazione"

“Costruiremo un percorso insieme per lanciare una collaborazione progettuale – ha esordito il presidente Miceli– programmeremo una visita a Sofia per interfacciarsi direttamente al mercato”

La parola d’ordine per la Confesercenti dell’area metropolitana di Catania è “internazionalizzazione”, sfruttando al meglio le competenze e le opportunità. L’esigenza di far crescere le imprese aprendo a nuove prospettive è stata sottolineata dalla Giunta presieduta dall’imprenditore Claudio Miceli nel corso della visita dell’ambasciatore bulgaro in Italia Todor Stoyanov, accompagnato da Andriyana Koleva, consigliere economico commerciale dell’ambasciata Repubblica di Bulgaria in Italia. Un incontro informale, servito a gettare le basi per futuri progetti e partnership  che possano vedere insieme imprese siciliane e bulgare. Erano presenti, Giuseppe Gitto, componente del Comitato Tecnico Scientifico e Roberto Mellina, dottore commercialista, esperto in internazionalizzazione.

“Costruiremo un percorso insieme per lanciare una collaborazione progettuale – ha esordito il presidente Miceli– programmeremo una visita a Sofia per interfacciarsi direttamente al mercato”. “Rispetto ad altri mercati esteri, quello bulgaro è ancora poco sperimentato dai nostri imprenditori – ha aggiunto il vice presidente Felice Nania – d’altra parte, l tessuto imprenditoriale bulgaro  ha tutto l’interesse ad aprire dei corridori con le aziende italiane e creare delle stabili partnership”. 

“Della Sicilia mi piacciono molto le persone, positive e cariche di energia – e le tante eccellenze che il territorio esprime, – ha commentato l’ambasciatore bulgaro dal punto di vista storico-monumentale ed eno-gastronomico. Talmente bella che immagino subito dei  collegamenti turistici”.  

La Bulgaria, annessa all’UE nel 2007, è un Paese in grande via di sviluppo da un punto di vista economico,  soprattutto nei settori delle energie rinnovabili, nell’agroalimentare, nella chimica, nel digitale, inserita nella classifica TOP20 delle nazioni per velocità di internet. sta investendo molto, inoltre, sulle infrastrutture e sulla logistica.

L’ambasciatore Todor Stoyanov ha ricordato come il Governo bulgaro abbia predisposto strumenti legislativi e fiscali per agevolare gli scambi con i Paesi Esteri, non solo nei settori più tradizionali come Trasporti, Turismo ed Import-Export, ma allargando il ventaglio delle opportunità all’ecologia, alla sostenibilità  ambientale.  Grazie ad una rete internet potente e capillare, al basso costo dell’elettricità e alla presenza di molti programmatori talentuosi e a buon mercato, infatti, il Paese può diventare molto appetibile per startup e aziende consolidate che intendono  sfruttare i propri risparmi e diversificare il portafoglio. Non è dunque casuale che il suo Governo stia provando ad incentivare con determinate agevolazioni fiscali il lancio di certi settori economici ed il consolidamento di alcuni mercati nascenti potenzialmente molto floridi.

Per Felice Nania, “Catania, può rappresentare una pista di decollo per il numero e la varietà  di aziende presenti”. Dall’agroalimentare al turismo, sono tutti ambiti nei quali le aziende nostrane, la Confesercenti  dell’area etnea ne conta oltre 2600, presentano una struttura consolidata sia a livello artigianale che industriale”.

“L’apertura a nuove realtà che possono rendere le nostre aziende più performanti e competitive – ha sottolineato il direttore Francesco Costantino –è per noi una priorità, così come lo è puntare sull’e-commerce e sulle piattaforme globali. Non c’è dubbio – aggiunge - che le nostre aziende potrebbero avere la possibilità di verificare una serie di agevolazioni che incidono innanzitutto sulla commercializzazione”. “D’altro canto – sottolinea il vicepresidente Felice Nania – la Bulgaria ha interesse a creare un tessuto imprenditoriale che esprima Know How e materie prime di  eccellenza che poche aziende come quelle italiane sono in grado di dare, e quindi creare le condizioni, in termini di vantaggi fiscali e abbattimento del costo lavoro, perché le imprese puntino sulla produzione, generando a propria volta occupazione”. “Guardiamo alle piccole e medie imprese – ha sottolineato  la consigliera dell’Ambasciata Andriyana Koleva – perché meglio delle grandi possono entrare più capillarmente sul territorio”.  

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