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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Maestra e consigliera Cinque Stelle accusata di assenteismo: "E' colpa della buona scuola"

Dopo l'elezione al consiglio comunale di Misterbianco non ha mai insegnato a Torino, pur continuando a percepire lo stipendio. L'attivista grillina però chiarisce la sua posizione dalla sua pagina facebook

Portavoce del Movimento Cinque Stelle a Misterbianco e consigliere comunale, Valentina Puglisi, 37 anni è accusata di assenteismo. La donna, infatti, oltre che rappresentante dei grillini è anche insegnante di scuola primaria a Torino, all'istituto comprensivo Manzoni di corso Marconi, nel quale però pare non abbia mai messo piede. Dopo aver ricevuto la nomina infatti, così come racconta l'edizione torinese del Corriere della Sera, la maestra non avrebbe prestato neanche un giorno di regolare servizio, "pur continuando a percepire lo stipendio". E l'ufficio scolastico provinciale avrebbe aperto un'indagine.

L'elezione e le proteste dei genitori

Eletta nella cittadina di Misterbianco con 98 voti Valentina Puglisi ha insegnato per qualche anno nella scuola Manzoni dove peraltro, secondo l'istituto aveva svolto "lavoro ineccepibile". Il posto in consiglio comunale però, non consente oggi all'attivista Cinque Stelle di continuare ad insegnare nella scuola di San Salvario, dove pare che i genitori abbiano protestato per le continue assenze dell'insegnante. Stanchi della cattedra vuota due genitori avrebbero deciso di trasferire i figli in un altro istituto.

L'attivista cinquestelle si difende: "E' colpa della buona scuola di Renzi"

Ma Valentina Puglisi dalla sua pagina facebook istituzionale si difende dalle accuse scrivendo in un post: "Nessun motivo di famiglia e/o certificato medico rinnovato di giorno in giorno o di settimana in settimana. Nel mio caso la chiara e trasparente comunicazione fatta con assoluta tempestività degli impegni istituzionali, in modo da consentire la proroga per tempo della supplenza, così che la direzione scolastica non debba fare ricorso a supplenti momentanee. In tal modo si garantisce una coerente attività didattica che consente agli alunni di aver una sola insegnante. Paradossalmente, se avessi scelto di andare qualche volta per prendere servizio, non avrei garantito tale continuità didattica. Nulla invece posso fare se la supplente non garantisce la propria presenza".

"Aggiungo che ben prima della mia elezione al Consiglio avevo incaricato un mio legale di presentare ricorso per riottenere la possibilità di essere trasferita in Sicilia, possibilità preclusami dalla L. 107/2015 la cosiddetta buona scuola di Renzi. Infatti mentre io risultavo titolare di cattedra dal 1 settembre 2014 attraverso tale normativa ho perso la possibilità di rientrare in Sicilia una vera e propria schizofrenia legislativa. Nel dettaglio preciso che non mi si può chiedere, ne è possibile solo ipotizzare, che debba rinunciare al mio posto di lavoro per mere beghe pseudopolitiche. Se, infatti, avessi chiesto l'aspettativa non solo avrei perso lo stipendio ma, per ciò che più conta, avrei pure perso l'anzianità di servizio con l'ulteriore beffa di vedermi scavalcata nella graduatoria da molti altri e così perdere definitivamente la possibilità di ottenere una cattedra vicino la mia famiglia. 

La rinuncia all'indennità come consigliere comunale

"Circa l'indennità di consigliere essa è, allo stato destinata, per formazione contabile-amministrativa e la parte residuale verrà accantonata per le esigenze del movimento e per eventuali progetti sul territorio. Resta il rammarico di quanti hanno voluto leggere l'articolo pubblicato in modo distorto e palesemente diffamatorio anzicchè evidenziare la differenza tra i miei comportamenti e quelli che 'si usano fare' e oltre a mettere in rilievo il grande apprezzamento da parte del dirigente scolastico. A quanti hanno adottato comportamenti da sciacalli - conclude Valentina Puglisi -  verrà riservato un trattamento adeguato non con denunzie penali ma con azioni civili per ottenere un risarcimento che verrà destinato ai bisogni della comunità".

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