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Cronaca

Contro i tagli e il patto di stabilità, la protesta di 58 sindaci etnei

Nel capoluogo etneo il problema è particolarmente sentito, anche dai dipendenti comunali che ogni mese ricevono gli stipendi in ritardo. Ma la situazione è simile anche in altri Comuni: costi troppo cari per lo smaltimento dei rifiuti, con le bollette dell'acqua ed i bilanci in rosso

I Sindaci della provincia etnea si sono riuniti in coordinamento e per lunedì prossimo hanno deciso di procedere in contemporanea alla convocazione straordinaria dei consigli comunali dei 58 comuni della provincia, che si riuniranno in piazza Università a Catania. Un'iniziativa di protesta congiunta, che vedrà il coinvolgimento di rappresentanze sindacali, forze produttive e cittadini, per dire "no al Patto di stabilità ed al taglio dei trasferimenti di risorse agli Enti locali, che minano lo stato sociale e i servizi essenziali; un sì forte e chiaro invece per stabilizzare il lavoro dei precari".

"È necessario che l'opinione pubblica - spiega il primo cittadino di Catania, Raffaele Stancanelli, che guida la protesta - sappia in forme ancora più incisive che la grande difficoltà che vivono i Comuni non è imputabile ai sindaci che sono anzi le prime vittime delle irresponsabili politiche del governo nazionale. Più che a di difficoltà di bilancio, ci troviamo di fronte a un problema di insensibilità istituzionale molto gravi perché ripetuto e sconsiderato che provoca grave allarme sociale".

Nel capoluogo etneo il problema è particolarmente sentito, anche dai dipendenti comunali che ogni mese ricevono gli stipendi in ritardo. Ma la situazione è simile anche in altri Comuni, sempre più in difficoltà perchè alle prese con i costi troppo cari per lo smaltimento dei rifiuti, con le bollette dell'acqua ed i bilanci in rosso.

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