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Cronaca

Corso delle province, la rotatoria non convince i commercianti: "Andiamo via"

"Se prima dell'installazione delle rotatorie c'era traffico da queste parti, adesso non ci sono più neanche i pedoni. Se continua così penso proprio che chiuderemo i battenti per trasferirci da qualche altra parte o cambiare attività". E' lo sfogo amaro di Rita Troina, del negozio di bijotteria 'Alegria'

"Se prima dell'installazione delle rotatorie c'era traffico da queste parti, adesso non ci sono più neanche i pedoni. Se continua così penso proprio che chiuderemo i battenti per trasferirci da qualche altra parte o cambiare attività". E' lo sfogo amaro di Rita Troina, del negozio di bijotteria 'Alegria' di via Gabriele D'Annunzio, sostenuto anche dagli altri commercianti della zona.

"Parcheggiare da queste parti è un salasso. Noi stessi ce ne rendiamo conto dovendo spendere ogni giorno non meno di 5 euro solo per le strisce blu, 2 euro e 50 la mattina, e lo stesso per il pomeriggio. E' comprensibile che anche i clienti abbiano preferito cambiare le loro abitudini recandosi altrove per fare shopping", aggiunge un altro negoziante.

Dopo il "leva e metti" dei mesi scorsi dei new jersey temporanei fino all'intervento definitivo che ha stravolto la viabilità della zona, diverse erano state le proteste dei commercianti. 

Rotonde via Gabriele D'Annunzio - La protesta ( Facebook)

Dai lumini accesi lungo il ciglio dei marciapiedi ai manifesti appesi nelle vetrine contro l'amministrazione Bianco. Alla frase che ricorda il "flop" del Tondo Gioeni. Inascoltate sono rimaste anche le voci del consiglio della terza circoscrizione, come aveva dichiarato consigliere Marco Leonardi. "Il dato preoccupante è che nonostante l'appello, - conclude Leonardi - l'amministrazione ha deciso di andare avanti, senza ascoltare alcuna voce in capitolo".

Difficile anche spostarsi, o immaginare una prospettiva lavorativa in altre zone della città. "Noi commercianti sappiamo bene che la clientela va costruita giorno dopo giorno, lavorando sul territorio. Che senso avrebbe portare la mia attività, ad esempio, in via Etnea? Una zona già satura di negozi in cui non c'è spazio per i nuovi arrivati. Siamo sinceramente rassegnati e profondamente delusi dalle scelte di questa amministrazione", concludono i negozianti.

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