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Cronaca

Crisi Cmc, i creditori chiedono approvazione del decreto "Salva-Imprese"

La nota delle 120 imprese siciliane creditrici del gruppo Cmc di Ravenna con i loro 2.500 dipendenti

Un appello a tutte le forze presenti in Senato affinche' il Salva-imprese sia approvato all'unanimita'. Lo lanciano in una nota le 120 imprese siciliane creditrici del gruppo Cmc di Ravenna con i loro 2.500 dipendenti ricordando che si trovano sull'orlo del fallimento.

"L'impegno mantenuto di riavviare i cantieri sulla Palermo-Agrigento, sulla Agrigento-Caltanissetta e sulla metropolitana di Catania senza ricevere il saldo dei pregressi crediti per 60 milioni di euro ha definitivamente prosciugato ogni riserva finanziaria e, non trovando banche disposte a concedere anticipi sui crediti, le imprese in questo mese non hanno potuto onorare le scadenze fiscali, molte di loro rischiano per questa ragione di non potere partecipare ad altre gare d'appalto e sono sul punto di portare i libri in tribunale", dicono. "Attendono, quindi, con ansia che il Senato approvi entro questa settimana il Dl Crescita che contiene il Fondo Salva-imprese, al momento il loro unico salvagente. Ma leggono sulla stampa di fibrillazioni nell'Emiciclo di Palazzo Madama che prescindono dalla situazione siciliana e che, pero', potrebbero mettere a rischio l'iter parlamentare del provvedimento". "Pur comprendendo il delicato momento politico -dice quindi il comitato- facciamo appello a tutte le forze presenti in Senato affinche' il Salva-imprese sia approvato all'unanimita'"

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