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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Crisi Pubbliservizi, Ugl:"La bozza di contratto nasconde licenziamenti"

Il leader del sindacato catanese, Giovanni Musumeci denuncia la mancata chiarezza del contratto e teme per il futuro dei lavoratori

Sull’attuale situazione di profonda crisi della Pubbliservizi, interviene con un pesante attacco il segretario generale territoriale della Ugl Giovanni Musumeci: “Basta giocare sulla pelle dei 380 lavoratori. Città metropolitana e vertici aziendali gettino la maschera e dicano la verità su cosa hanno prospettato per il futuro della partecipata, altrimenti provvedano a passare la mano a chi vuole davvero salvare l’azienda. La proposta di un contratto triennale a 700 mila euro mensili è ridicola, perché tutti sanno che con l’attuale pianta organica e con il carico di debiti da smaltire diventa impossibile gestire la società. Fa bene l’amministratore unico a non voler firmare, ma si ricordi che se siamo giunti a questo punto è anche colpa sua visto che il piano di risanamento è un oggetto sconosciuto” .

Non le manda a dire il leader del sindacato catanese, sostenendo la battaglia annunciata ieri dal segretario della federazione Ugl igiene ambientale Santo Gangemi, poichè si teme che la mossa di ieri faccia parte di una manovra architettata per constringere l’azienda a licenziare la metà dei dipendenti oggi in organico. 

"Da quando ci siamo occupati della vertenza, abbiamo in più occasioni denunciato l’inerzia con la quale è stata gestita l’intera situazione e siamo ancor più convinti che se si fosse seguito il percorso da noi suggerito diversi mesi fa, a questo punto non ci saremmo mai arrivati. Ed anche ciò che abbiamo proposto negli ultimi giorni è rimasto inascoltato. A questo punto non si può pretendere di bere o affogare! Il contratto così come è stato concepito non è assolutamente chiaro: ci dicano nei minimi dettagli come intendono attuarlo con dati reai ed impegni concreti e noi lo valuteremo. Come Ugl siamo stati fino a questo momento sempre ragionevoli e pronti al dialogo, ma di fronte a questo clima di approssimazione e di incapacità non possiamo più rimanere in silenzio e ci prepariamo ad azioni di protesta forti – continua Musumeci. I livelli occupazionali devono essere salvati tutti, nessuno escluso, così come i fornitori devono essere pagati. No, dunque, al contratto capestro, no alle finte assemblee per prendere tempo attraverso fiumi di chiacchiere, no al tentativo di trasformare questa crisi in una guerra tra lavoratori". 

"Il tempo è scaduto – conclude il segretario Ugl – e per questo siamo ancora più convinti che la trattativa debba svolgersi nelle massime sedi istituzionali, perché si possa evitare questo indecente teatrino tra le parti e si coinvolga ufficialmente anche la Regione siciliana. Ci rivolgiamo per questo al Prefetto, che riteniamo l’unica autorità competente ed al di sopra di tutti indispensabile a garantire la salvezza della Pubbliservizi, oggi minacciata dalla mediocrità di chi ne sta conducendo le sorti. Se ciò non accadrà, già da lunedì prossimo saremo pronti a scioperare ad oltranza per rivendicare i diritti dei lavoratori.”

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