Crollo palazzina via Crispi, la nipote di una delle vittime: "Contro di lei solo falsità"
La nipote della signora Rosaria Nicosia, morta dopo il crollo della palazzina, risponde alle affermazioni di chi sostiene che la donna, nella bottega, avrebbe avuto un'attività per ricaricare bombole
Continua la ricerca della verità per il crollo della palazzina di Via Francesco Crispi a Catania, avvenuta lo scorso 26 febbraio nella notte, causando in totale la morte di due persone. La Procura sulla vicenda ha aperto un fascicolo e le indagini procedono. Il procuratore Zuccaro ha sempre detto che si indaga a 360 gradi.
Oggi alcuni organi di stampa locale hanno riportato la notizia secondo cui Rosaria Nicosia, una delle due vittime morta alcune settimane dopo, avrebbe avuto un'attività per ricaricare bombole proprio all'interno della bottega di via Archimede e che tale bottega comunicherebbe con il cortile della palazzina crollata.
La nipote della vittima, Chiara Catania, smentisce tutto a Cataniatoday: "Mia nonna sistemava caldaie, scaldabagni e cucine. Qualcuno vorrebbe scaricare la colpa ad altre persone che non c'entrano niente. Sono dichiarazioni false rilasciate alla stampa sotto anonimato, come per esempio il fatto che il cortile comunica con la bottega. Questo non è assolutamente vero".
Le famiglie sfollate, nel frattempo, continuano a rimanere senza una soluzione stabile alla ricerca di quella tranquillità che forse nessuno potrà definitivamente restituire loro.