Detenuto morto nel carcere di Giarre, il legale: "Qualcosa è andata storto"
"E' legittimo pensarlo perchè il ragazzo soffriva di apnea in quanto era un soggetto alto un metro e 57 e pesava 143 chili e quindi aveva problemi legati all'obesità e a tutti gli scompensi che ne derivano", dichiara l'avvocato Merlino
Dopo la morte del detenuto nel carcere di Giarre, sulla quale è stata aperta un'inchiesta al momento senza iscrizioni, è intervenuto il legale della famiglia, l'avvocato Enzo Merlino che suppone "qualcosa sia andata storta".
"E' legittimo pensarlo - continua - perchè il ragazzo soffriva di apnea in quanto era un soggetto alto un metro e 57 e pesava 143 chili e quindi aveva problemi legati all'obesità e a tutti gli scompensi che ne derivano".
Il legale, infatti, aveva più volte fatto istanza di scarcerazione e dopo il pronunciamento del medico del carcere si attendeva ancora una decisione.
Sulla questione, il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi ha dichiarato: "L'emergenza del sovraffollamento delle carceri e l'emergenza giustizia rappresentano le facce oscure della medaglia Italia, uno Stato dove il diritto non e' piu' certezza per troppi cittadini".
"In questi giorni - ha aggiunto - abbiamo tristemente avvertito quanto il problema sia molto vicino a tutti noi, a Giarre e alla sua Casa Circondariale, nel quadro di un allarme per cui l'Europa ci chiede conto ogni giorno, che non può più restare fuori dall'agenda di governo".