rotate-mobile
Cronaca

"Cappelli di carta" si mobilita per il disoccupato che è morto dandosi fuoco

"Un gesto disperato di protesta -si legge in una nota della Fillea- per il sequestro della bancarella abusiva di frutta con cui cercava di portare a casa un pezzo di pane, in attesa di trovare nuovamente lavoro come escavatorista"

Domani scenderà in piazza, a Catania, il movimento dei #cappellidicarta, organizzati da Fillea-Filca-Feneal, insieme a Vincenzo, il fratello di Salvo, l'edile disoccupato catanese che versa ancora in gravissime condizioni dopo che si è dato fuoco.

"Un gesto disperato di protesta -si legge in una nota della Fillea- per il sequestro della bancarella abusiva di frutta con cui cercava di portare a casa un pezzo di pane, in attesa di trovare nuovamente lavoro come escavatorista. In piazza Risorgimento è rimasta la coperta con cui i soccorritori hanno tentato di spegnere le fiamme sul suo corpo martoriato".

"In questa piazza Salvo -racconta Claudio Longo, segretario generale della Fillea di Catania- si è dato fuoco mentre cercava in qualche modo di dare una risposta alla propria condizione di disoccupato, quella risposta che le istituzioni non hanno ancora dato, a lui e alle migliaia di lavoratori che la crisi ha gettato nel buio assoluto della disperazione. Qui torneremo domani, per chiedere conto alle istituzioni di ciò che non hanno ancora fatto per l'edilizia e per le migliaia di lavoratori che, come Salvo, sono stati completamente abbandonati".

Domani, quindi, alle ore 17, il movimento dei cappelli di carta tornerà in quella piazza che, fa notare Longo, "diventa il simbolo dell'indignazione edile: vogliamo parlare alle coscienze dei catanesi e chiedere a tutti di alzare la voce con noi contro l'irresponsabile immobilismo delle istituzioni e contro l'intollerabile inefficienza della burocrazia, sono loro i responsabili del mancato avvio delle opere cantierabili".

"Noi vogliamo sapere -rimarca- a che punto sono i lavori per la metropolitana, per il raddoppio ferroviario, i 13 milioni di euro dal Piano Citt per Librino. Perché opere già deliberate e finanziate non partono".

Il movimento dei cappelli di carta aveva invaso le strade di Catania fin da gennaio, ricorda il sindacalista, "con quella mobilitazione chiedemmo il monitoraggio delle attività delle stazioni appaltanti per capire perché tutte le opere che possono diventare subito un cantiere ancora non lo siano: da allora nessuna risposta, ora diciamo basta".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Cappelli di carta" si mobilita per il disoccupato che è morto dandosi fuoco

CataniaToday è in caricamento