"Dopo 60 anni insieme, la storia dei miei genitori morti entrambi di Covid"
Una lettrice di CataniaToday ha perso entrambi i genitori a causa del virus. Prima muore la madre, ricoverata a Caltanissetta, e dopo 11 giorni anche il padre che si trovava ricoverato al San Marco a Catania. La figlia scrive: "Erano la nostra famiglia e non solo dei numeri da bollettino quotidiano"
"Si chiamavano Lucio e Nicola (strano nome per una donna) avevano vissuto insieme per 60 lunghi anni. Papà ne aveva 86 e mamma 81 e, nonostante i loro acciacchi, vivevano serenamente la loro vecchiaia nella loro casa a Caltanissetta. Ultimo sopravvissuto della generazione di minatori di zolfo lui, casalinga lei. Ad ottobre il mostro, chiamato Covid 19 ha fatto ingresso nelle loro vite. E’ arrivato e non ha fatto nulla per non fare sentire la sua presenza. Il 19 ottobre papà viene portato in ospedale a Caltanissetta per un malore, la diagnosi è inequivocabile... Polmonite interseziale bilaterale con doppio tampone positivo. Non ci sono posti e viene trasferito a Catania presso il San Marco. Da qui inizia la lunga sequenza di attese al telefono per avere notizie, informazioni sul suo stato di salute. Il venerdì successivo anche la mamma ha la febbre, saturazione a 87. Anche lei viene ricoverata ma non viene trasferita. Entrambi i genitori ricoverati ma in due città diverse. Papà rischia la rianimazione, la mamma è stabile per 10 giorni, premetto che arrivata in ospedale, i suoi polmoni non erano compromessi. Papà lentamente si riprende e piano piano viene svezzato dall’ossigeno. Ma accade una cosa inaspettata e terribile, la mamma che sembrava "stabile", così la definivano ogni qual volta riuscivo ad avere informazioni, si aggrava, saturazione troppo bassa, non risponde all ossigeno. Il giovedì 5 novembre alle ore 16 si spegne, sola, spaventata e senza aver visto più nessuno dei suoi cari. Mio padre ancora non sa che lei non ce l’ha fatta e continua il suo percorso verso la guarigione. Passano i giorni e ci si aspetta di poter riportare a casa papà da un momento all'altro. Ma 11 giorni dopo, la situazione precipita e il 16 novembre alle 9.15 anche lui muore. A noi resta il dolore di non sapere...Cosa è accaduto in quegli ultimi giorni della loro vita? Nessuno riesce a dire cosa hanno provato, pensato o temuto. La dottoressa che seguiva la mamma mi ha detto che ha rifiutato di usare il casco, che si è lasciata morire. Ma in ospedale ad un paziente, stremato, impaurito e solo, non gli si può permettere di lasciarsi morire? A noi resta solo il dolore e un vuoto che nessuno potrà mai essere colmato. Erano la nostra famiglia e non solo dei numeri da bollettino quotidiano".