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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Droga trasportata con ambulanze e agenzia onoranze funebri come base logistica

La misura cautelare accoglie gli esiti di due distinte attività di indagine condotte nell’arco temporale 2011 - 2013, condotte dalla Squadra mobile con il coordinamento dalla Procura - Direzione Distrettuale Antimafia - che hanno riguardato l’organizzazione mafiosa Cappello - Bonaccorsi, a seguito delle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia

Questa mattina la Polizia di Stato di Catania ha arrestato 37 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di stampo mafioso (cosca Cappello-Bonaccorsi), associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, reati in materia di armi (VIDEO droga nelle ambulanze). 

La misura cautelare accoglie gli esiti di due distinte attività di indagine condotte nell’arco temporale 2011 - 2013, condotte dalla Squadra Mobile con il coordinamento dalla Procura - Direzione Distrettuale Antimafia - che hanno riguardato l’organizzazione mafiosa Cappello - Bonaccorsi, concernenti la prima i riscontri alle dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, a cui sono state unite le risultanze di pregresse investigazioni tecniche, e l’altra, le indagini esclusivamente di tipo tecnico che hanno riguardato in particolare il gruppo dei “Carateddi” (VIDEO la moglie intercettata che vuole chiamare i carabinieri)

I NOMI DEGLI ARRESTATI

Mafia, arresti 24 novembre 2015

Il complesso articolato investigativo ha permesso di attestare la piena operatività della cosca nei rioni cittadini di San Cristoforo, Monte Po’ e San Berillo Nuovo, oltre che nell’hinterland del capoluogo, segnatamente a Belpasso, frazione Piano Tavola (VIDEO il commento del Procuratore).  Le indagini hanno consentito di riscontrare la gestione, da parte del gruppo dei c.d. “Carateddi” di alcune “piazze di spaccio” dislocate nei citati quartieri di San Cristoforo, San Berillo Nuovo e Monte Pò VIDEO IL BLITZ.. Ad occuparsi dell’approvvigionamento e della successiva messa sul mercato dello stupefacente erano i germani Attilio e Gaetano Bellia che, oltre a gestire direttamente la “piazza di spaccio” di Monte Po’, si occupavano di controllare quelle ubicate nei rioni di San Cristoforo e San Berillo Nuovo.

Le indagini hanno evidenziato come Gaetano Lo Giudice pretendesse da Gaetano e Attilio Bellia la restituzione di 200.000 euro che il figlio Sebastiano aveva affidato ai due germani che avrebbero dovuto occuparsi del sostentamento dello stesso e dei suoi familiari. Le indagini hanno, altresì, evidenziato che, in alcuni casi, la sostanza stupefacente veniva trasportata all'interno di ambulanze di una Onlus, la “New Città di Catania”, riconducibile a Salvatore Spampinato e Antonino Cosentino. Quest’ultimo, inoltre, gestisce un’agenzia di onoranze funebri, la “R.E.T.O.F.” che veniva utilizzata come base logistica per la consegna della sostanza stupefacente.

Nel medesimo contesto è stata rilevata la cessione di stupefacenti, con cadenza settimanale, a  Francesco Belluardo, titolare di un’agenzia di onoranze funebri con sede a Francofonte (SR). Nel corso delle indagini sono stati effettuati arresti in flagranza di reato e sequestri di sostanza stupefacente.

Tra i destinatari del provvedimento, vi sono alcuni soggetti, non appartenenti al clan Cappello-Bonaccorsi, ritenuti responsabili del reato di detenzione, trasporto e spaccio di sostanze stupefacenti. Nei confronti di 11 destinatari della misura, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso le case circondariali di Catania “Bicocca” e “Piazza Lanza”. 

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