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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Traffico di marijuana e "protezione" per le coltivazioni: in manette due poliziotti e un carabiniere

I presidi tecnici hanno fatto emergere come l’organizzazione si occupasse di impiantare coltivazioni di marijuana in appezzamenti di terreno ricadenti nel territorio di Scordia, di cui avevano la disponibilità, per poi rivendere lo stupefacente ricavato

La polizia di Catania ha eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti 21 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, reati in materia di armi, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e favoreggiamento personale.

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I nomi degli arrestati

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Catania, hanno permesso di disarticolare un gruppo criminale attivo nella zona del Calatino, dedito alla coltivazione di marijuana i cui ingenti quantitativi raccolti venivano commercializzati a Catania ed in diverse parti della Sicilia.

L'attività di indagine

La misura cautelare accoglie gli esiti di attività d’indagine di tipo tecnico, avviata, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nel mese di marzo 2017 dalla squadra mobile a seguito delle dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, già appartenente al gruppo Nardo operante a Lentini, cui si sono aggiunte, nel successivo mese di giugno, quelle di altro collaboratore, già esponente del clan Cappello - Bonacccorsi.

Droga e armi, gli arrestati

Le indagini tecniche condotte dalla squadra mobile nell’arco temporale marzo - ottobre 2017 e proseguite sino all’aprile 2018  -con attività di riscontro alle dichiarazioni rese nel marzo 2018 da altro collaboratore di giustizia, già appartenente alla cosca Mazzei - hanno permesso di individuare un’associazione per delinquere diretta ed organizzata da Antonino Cosentino, Carmelo Straniero e Matteo Oliva, quest’ultimo assistente Capo della polizia di Stato, con la partecipazione di Andrea Straniero, Giovanni Nicolò Straniero, Umberto Beninato, Domenico Bonifacio e Stefano Cianfarani, quest’ultimo militare dell’Arma dei carabinieri, finalizzata alla coltivazione, produzione, trasporto, detenzione e cessione di sostanza stupefacente del tipo cocaina e marijuana.

I presidi tecnici hanno fatto emergere come l’organizzazione si occupasse di impiantare coltivazioni di marijuana in appezzamenti di terreno ricadenti nel territorio di Scordia, di cui avevano la disponibilità, per poi rivendere lo stupefacente ricavato, evidenziando come Cianfarani assicurasse protezione costante alle coltivazioni allestite dai sodali dai controlli di polizia.

A riscontro delle risultanze delle intercettazioni, in data 23 settembre 2017, personale della squadra mobile ha individuato, in un appezzamento di terreno in contrada Palma, una piantagione di marijuana cui gli indagati avevano fatto più volte riferimento nel corso delle conversazioni captate dagli investigatori.

Sono state rinvenute e sequestrate 2500 piante di marijuana nonché materiale per la coltivazione dello stupefacente. Sul posto si aveva modo di constatare che gli indagati, oltre alle 2500 piantine presenti, tutte di varia grandezza, avevano già predisposto un altro appezzamento di terreno che sicuramente sarebbe stato destinato a contenere altre piante di marijuana.

Dal tenore delle conversazioni è emersa la significativa competenza degli organizzatori dell’illecito traffico circa le tipologie di droga leggera, realizzando piantagioni di skunk - varietà di cannabis - definite “ibridi belli” per evidenziarne la particolare qualità. Nel corso dell’attività di indagine, sono state accertate diverse cessioni di sostanza stupefacente che Matteo Oliva e Rocco Ragusa hanno effettuato a numerosi soggetti i quali, a loro volta, la commercializzavano nei comuni di Scordia, Palagonia e Militello in Val di Catania, e sono stati documentati i rapporti con un soggetto di Riesi (Cl), Fabio Gaetano, per l’acquisto di stupefacenti.

Matteo Oliva e Stefano Cianfarani sono stati, altresì, indagati per corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio per non avere espletato le dovute attività di denuncia, indagini e sequestri in relazione alle illecite attività poste in essere dai corruttori. Il Gip, valutate le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia a carico di Giuseppe Bennardo, assistente capo della polizia di Stato, ha ritenuto sussistente la gravità degli indizi nei suoi confronti per il reato di favoreggiamento personale, per avere aiutato gli indagati per associazione per delinquere finalizzata alla produzione di stupefacenti ad eludere le investigazioni dell’autorità in relazione ai delitti cui non aveva concorso.

Una persona, colpita dal medesimo provvedimento restrittivo, allo stato irreperibile, è attivamente ricercata. Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Catania “Bicocca” e piazza Lanza e presso la casa circondariale di Caltanissetta.

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