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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Cappuccini / Via Castromarino

Via Castromarino, due anni di calvario per gli sfollati: dopo il mancato accesso presentato nuovo esposto alla procura

Nell'ultimo sopralluogo avvenuto il 27 settembre i residenti non sono riusciti ad accedere all'immobile parzialmente crollato a seguito dei lavori di realizzazione del tratto di metropolitana Stesicoro-Palestro: nonostante l'archiviazione del procedimento penale contro la Cmc di Ravenna, la battaglia nelle aule giudiziarie continua con la richiesta di revoca e la comunicazione di un ulteriore tentativo di accesso previsto venerdì

Fuori dalle proprie case, sfollati e abbandonati dalle istituzioni. È la situazione in cui versano i residenti di via Castromarino 11 e di via Plebiscito 825 e 831 a seguito del crollo parziale dell'immobile dovuto ai lavori di realizzazione del tratto di metropolitana Stesicoro-Palestro. Dopo due anni, tra trasferimenti forzati e le difficoltà di trovare una sistemazione provvisoria, i residenti non riescono ancora ad accedere alle proprie case. Tra i motivi del mancato accesso ci sono le condizioni dell'immobile che non garantirebbero la sicurezza. Una vicenda giudiziaria che non sembra voler volgere al termine e che adesso continua con l'ultimo esposto presentato dal legale di nove residenti Giuseppe Lipera. 

L'ultimo tentativo di accesso è stato fatto il 27 settembre su disposizione del pubblico ministero che con istanza del giorno prima ha autorizzato il sopralluogo dei residenti alla presenza delle forze dell'ordine, della protezione civile e dei vigili del fuoco. Nonostante il provvedimento autorizzativo da parte della procura sul posto si sono presentati solo i pompieri. Che, peraltro, hanno sconsigliato di accedere ai locali per l'assenza della protezione civile che avrebbe dovuto accertare le condizioni dei luoghi. Solo un'ora e mezza dopo l'orario previsto per il sopralluogo si è presentato un tecnico del Comune che, si legge nelle carte del processo, "non era a conoscenza delle condizioni degli immobili". Così, ancora oggi, i residenti non possono accedere ai propri appartamenti, subendo ogni giorno di più enormi disagi a differenza di altri proprietari che, invece, sono stati risarciti interamente dalla Cmc di Ravenna, la ditta che si occupa dei cantieri per la realizzazione della rete metropolitana. 

Per questi motivi i residenti hanno richiesto al pubblico ministero, "anche alla luce dei gravi fatti rassegnati (tra cui rientrano anche le opere di riparazione della scala condominiale di Via Castromarino n. 11, effettuate senza chiedere autorizzazione alcuna ai proprietari e negandogli l'accesso), la revoca della richiesta di archiviazione presentata nell’ambito del procedimento penale instaurato contro i dirigenti di Cmc - contro l'archiviazione pende un giudizio di opposizione davanti al gip di Catania la cui udienza si terrà il 20 dicembre 2022 - e disporre la riapertura delle indagini", si legge nell'istanza presentata da Lipera al sostituto procuratore della Repubblica Andrea Norzi. Con quest'ultima inoltre si richiede di accertare eventuali profili di responsabilità riguardo all'assenza delle forze dell'ordine e della protezione civile durante l'ultimo sopralluogo. E si comunica che verrà effettuato un ulteriore sopralluogo venerdì 14 ottobre. La stessa è stata inoltrata anche al commissario del Comune di Catania Federico Portoghese e ai legali della Cmc. 

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