Emergenza casa, ecco le tre proposte di Catania Bene Comune
Catania Bene Comune lancia tre proposte per affrontare il problema della carenza di alloggi per i cittadini più bisognosi. Questa sera consiglio comunale straordinario dedicato all'emergenza casa
In vista del consiglio comunale straordinario, convocato questa sera per discutere del delicato tema dell'emergenza abitativa in città, tornato alla ribalta dopo lo sgombero di via Furnari, Catania Bene Comune lancia tre proposte per affrontare il problema della carenza di alloggi per i cittadini più bisognosi a Catania.
Secondo Catania Bene Comune, il Comune dovrebbe stipulare accordi o confiscare gli appartamenti vuoti di proprietà pubblica (provincia, regione, ministeri, ospedali, aziende partecipate e perfino la curia) e destinarli, anche con forme di autorecupero in sinergia con gli assegnatari, all'emergenza abitativa.
L'amministrazione, in base alla seconda proposta, dovrebbe destinare l'intera somma versata dall'Istituto Autonomo Case Popolari, per tasse non pagate negli anni scorsi, all'emergenza abitativa. "L'Assessore Girlando ha dichiarato che il Comune di Catania nei prossimi anni riceverà dallo IACP circa 10milioni di euro. Queste somme vengano stanziate per gli alloggi popolari", precisa Iannitti.
E ancora, una nota riguardo al bonus da 250 euro fornito dal Comune alle famiglie in difficoltà. Sono, infatti, pochi i proprietari di immobili che acconsentono a stipulare contratti d'affitto a persone assistite con questa modalità. "Proponiamo che l'ufficio casa del comune di Catania crei un proprio elenco di immobili e proprietari disponibili immediatamente a tale formula di affitto, - sottolinea Matteo Iannitti di Catania Bene Comune - magari incentivata con sgravi fiscali, in modo che non siano le persone senza casa a dover mendicare un contratto d'affitto ma sia direttamente l'amministrazione a fornire, per almeno due anni, una soluzione abitativa con canone agevolato coperto dal buono casa".