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Cronaca

Una nuova emergenza rifiuti dietro l'angolo: ridotte le quantità da portare in discarica

La discarica Sicula ha abbassato i conferimenti di secco indifferenziato. La Sicilia orientale rischia "grosso" se non si trova una soluzione alternativa e con l'avvicinarsi della bella stagione si rischia di presentare ai turisti strade invase da cumuli di rifiuti

Il rischio è concreto e non sarebbe la prima volta che la Sicilia si troverebbe ad avere a che fare con un'emergenza rifiuti. Negli ultimi anni Catania, e la Sicilia orientale, hanno subito "lo scempio" ambientale a più riprese e - con l'approssimarsi della bella stagione - c'è la possibilità nefasta di accogliere turisti e visitatori in mezzo al pattume. Eppure l'allarme era già suonato da settimane: con un consiglio straordinario il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi aveva evidenziato le difficoltà per l'aumento dei costi di conferimento in discarica, chiedendo aiuto alla Regione.

Oggi al coro di preoccupazioni si aggiunge il Comune di Acireale con una dura nota che sottolinea la riduzione dei conferimenti imposta dalla discarica di Sicula. "Si prevedono disagi nella raccolta dei rifiuti ad Acireale ed in tutta la Sicilia orientale - dice il comunicato dell'ente acese -. Il 14 aprile scorso, la Sicula trasporti ha comunicato a tutti i Comuni che conferiscono i rifiuti indifferenziati nella propria discarica che ha ridotto la capacità di conferimento di ben 400 tonnellate al giorno, passando da 1200 a 800 tonnellate quotidiane".

Il risultato?  Tutti i Comuni si sono trovati con i camion della indifferenziata in fila per ore – o, per meglio dire, giorni - prima di poter conferire, rendendo assai complessa la gestione di tutto il servizio.

“E’ una situazione intollerabile – ha affermato l’assessore all’Ambiente del Comune di Acireale Danilo Pulvirenti – e quello che si sta venendo a creare ha dell’incredibile. La Regione aveva promesso di garantire almeno il conferimento del 35 % di rifiuti indifferenziati nelle discariche regionali, ma questo - di fatto - non viene più garantito, considerato che i conferimenti avvengono in ordine di arrivo e senza alcun tipo di organizzazione, ponendo sullo stesso piano i Comuni virtuosi con quelli che lo sono meno".

“Abbiamo inviato una nota alla Regione come SRR – ha osservato il sindaco Stefano Alì - per richiedere di rispettare quanto la stessa Regione aveva promesso. Non è accettabile che anche Comuni come il nostro, ad un passo dal raggiungimento della quota del 65 % sul fronte della raccolta differenziata, debbano avere problemi di accesso alla discarica, compromettendo il delicato sistema di raccolta delle medesima differenziata”.

L’assessore Pulvirenti ha aggiunto: “Ci scusiamo per eventuali disagi che si verranno a creare, ma stiamo lavorando quotidianamente per migliorare il servizio di raccolta fornito ai cittadini, seppur nella continua emergenza che ci troviamo a vivere per mancanza di programmazione regionale. Ricordiamo di conferire i rifiuti in modo corretto e differenziamo il più possibile. E’ necessario che chi si ostina a non voler cambiare in meglio le proprie abitudini cambi completamente atteggiamento e si allinei con il resto della cittadinanza che rispetta le regole. La mancanza di spazi per il conferimento si ribalta anche sul costo del servizio, in pochi mesi raddoppiato”.

Il Comune di Catania, partito da qualche mese con la differenziata nei lotti Sud e Nord, si trova nella medesima condizione. Nonostante la buona partenza si rischia di avere di nuovo un'emergenza nella città in cui si paga la più alta Tari d'Italia per via delle mancanze dell'impiantistica e di un sistema per troppo tempo appaltato alle discariche private.

"Noi abbiamo tutte le carte in regola - dice l'assessore all'Ambiente Andrea Barresi - e su questa situazione abbiamo scritto a tutti gli attori istituzionali: prefettura, Regione. I nostri conferimenti in discarica, grazie all'avvio della differenziata, si sono ridotti di 180 tonnellate al giorno. Una riduzione sensibile aiutata anche dai controlli messi in campo, dalle telecamere di sorveglianza. Il Comune tutto quello che è possibile fare lo sta facendo: il resto non dipende da noi".

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