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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Rifiuti, è ancora emergenza: strade invase dalla spazzatura e code alla discarica di Lentini

Nonostante le rassicurazioni del Comune che prevedevano un ritorno alla normalità in pochi giorni, a Catania la situazione appare tutt'altro sulla via della risoluzione e a peggiorare la situazione arrivano anche i roghi nelle micro discariche sparse per la città

La questione rifiuti è tornata con prepotenza nell’agenda politica cittadina, così come quella dei roghi. Nonostante il via libera arrivato nei giorni scorsi dagli organi regionali per conferire i rifiuti nella discarica di Lentini, sventando il rischio di emergenza igienico-sanitaria, la situazione - come testimoniato dalle numerose segnalazioni inviate dai nostri lettori sembra tutt’altro che sulla via della risoluzione. Sulle strade della città sono, infatti, presenti delle vere e proprie discariche a cielo aperto che, complice l’innalzamento delle temperature registrato in questi giorni, hanno dato vita al fenomeno dei rifiuti dati alle fiamme, aggiungendo al rischio di emergenza igienico-sanitaria anche quello del danno ambientale.

Dusty: “Discarica aperta alle 7 e chiusa alle 11.30”

All’origine delle tempistiche non rispettate e promesse dal Comune ci sarebbe ancora la discarica di Lentini: “Ieri la discarica di Lentini inaspettatamente e senza alcuna comunicazione ha chiuso i cancelli alle ore 13 e li ha riaperti oggi alle 7 per richiuderli alle 11.30, comunicando che da oggi riprendeva il conferimento delle 500 tonnellate accettabili in toto dalle province di Catania, Messina e Siracusa”, fanno sapere dalla Dusty. Quindi tutto ciò che fino ad ora era stato raccolto, si parlava di oltre 700 tonnellate riversate per le strade di Catania, non è stato ancora interamente smaltito, i compattatori sono costretti a tornare indietro con conseguente rallentamento dello smaltimento.

In un principio di economia circolare i problemi generati dall’ingresso contingentato dei rifiuti nella discarica sono più di uno: oltre al rischio di emergenza igienico sanitaria si aggiungono il riacutizzarsi di atteggiamenti dei cittadini poco virtuosi e la stagione estiva che alimenta un tanfo insopportabile. Un danno non solo per i residenti, soprattutto quelli che pagano regolarmente la Tari e sono costretti a vivere con questo problema che compare ciclicamente, ma anche per chi muove l’economia da un punto di vista turistico: una città invasa dai rifiuti non è sicuramente una bella cartolina per chi arriva.

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Saverino: “Rifiuti problema atavico”

Il caos rifiuti ha ovviamente scatenato anche il dibattito politico che punta il dito contro la classe dirigente: “Arriviamo sempre in ritardo quando abbiamo l’emergenza è già partita, non possiamo continuare così” – dichiara la presidente dell’assemblea Provinciale di Catania per il Pd, Ersilia Saverino. “L’emergenza rifiuti è un problema atavico, che ciclicamente torna alla ribalta. Qualcosa bisognava farla, sia dal punto di vista dello smaltimento sia da quello della cultura del cittadino. Bisognava pianificare. Si parlava di maggiori controlli, di telecamere, di attenzionare più il territorio ma di fatto sono passati anni senza fare nulla, sia a livello locale che regionale. Il governo regionale avrebbe dovuto affrontare l’emergenza rifiuti ad inizio del suo mandato e non alla fine, adesso i risultati sono sotto gli occhi di tutti”, conclude la Saverino.

In piazza contro la “munnizza”

Nel frattempo la comunità catanese non sta a guardare. È stata organizzata, infatti, dal consigliere del M5S, Graziano Bonaccorsi e dall’associazione Catania bene comune un sit-in in piazza Università venerdì 10 giugno per far sentire la propria voce e chiedere risposte. 

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