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Enzo Bianco commenta la sentenza di condanna: "Chi ha causato realmente il dissesto l’ha fatta franca"

"Nessun pronunciamento -commenta l'ex primo cittadino - potrà cancellare l’Etna Valley, la metropolitana, i parchi, i caffè concerto, la Primavera di Catania e mille altre iniziative che hanno trasformatola città"

"Un misto di rabbia, di dolore e di orgoglio: ecco cosa provo dopo la sorprendente sentenza della Corte dei Conti. Fatico a trovare il modo di commentare quello che si è compiuto ieri a Palermo: chi ha causato realmente il dissesto, certificato già nel 2012 dal pre-dissesto, l’ha fatta franca. Chi invece ha lavorato per evitarlo, come ho fatto io e la mia giunta, viene invece punito". E' quanto dichiara l'ex sindaco di Catania, Enzo Bianco. La sezione giurisdizionale d'Appello della Corte dei Conti della Sicilia, accogliendo parzialmente il ricorso della Procura generale, lo ha dichiarato, ieri, incandidabile per i prossimi 10 anni. E' stato imposto anche il divieto per lo stesso periodo a ricoprire cariche in enti vigilati o partecipati di Enti pubblici. La sentenza riguarda anche gli assessori in carica dal 2013 al 2018.

"E' un incentivo serio per tutti gli amministratori locali a dichiarare il dissesto del proprio comune - continua Bianco - appena si trovano davanti il primo problema finanziario. Le accuse a me addebitate riguardano solo 3 voci sulle 800 (entrate e uscite) che compongono il bilancio del Comune. E tutte insieme rappresentano appena l’1,2% dell’ammontare complessivo. Ecco di cosa parliamo, è bene che si sappia. Nessuno, neanche la Corte dei Conti, ha mai affermato che il dissesto è stato causato dall’azione della mia giunta. La sentenza riguarda il contrario: aver tentato di evitarlo. Ebbene, lo rifarei mille volte! Non dichiarerei il dissesto appena insediato, come avrei potuto realmente fare, lavandomene le mani. Mille volte tenterei di evitare il fallimento finanziario della città. Mille volte rifarei gli atti e le azioni svolte per salvare Catania, la mia Catania, dal default che altri - magari chi adesso si permette pure di gongolare - hanno causato con un’infinità di omissioni, debiti fuori bilancio, clientele e sprechi. Tutti sprechi certificati ampiamente dai tribunali".

"Non a caso - prosegue l'ex primo cittadino, che aveva annunciato una nuova corsa elettorale per le comunali del prossimo maggio - quando mi sono insediato nel 2013 Catania era già in pre- dissesto, decretato dalla giunta Stancanelli per il disastro finanziario causato dalle giunte Scapagnini. Sono un uomo delle istituzioni e rispetterò sempre la Magistratura. Anche quando una piccolissima parte di essa compie una scelta clamorosamente sbagliata. Tutti i vari pronunciamenti di questi anni hanno ridotto la pena e cancellato l’interdizione. Sorprende invece che, a due mesi dal voto amministrativo, quest’ultima sentenza si pone in evidente controtendenza. E priverà i catanesi di potersi esprimere sulla mia persona. È chiaro che io non mi arrenderò mai. A prescindere da quanto tempo ci vorrà, lavorerò con tutte le forze e in ogni grado di giudizio, per cancellare questo obbrobrio giuridico".

"La mia missione, da quando ho iniziato ad occuparmi di Catania diventando il più giovane Sindaco della sua storia, è stata di lavorare per lo sviluppo e il benessere di questa straordinaria città. E continuerò a farlo nel rispetto delle leggi e in ogni modo. Lo assicuro ai tantissimi che da ieri mi manifestano, in modo commovente, affetto e stima. Lo assicuro anche a chi mi stima meno. Non ci sarà nessun atto - conclude Bianco - che potrà scalfire, non solo la mia correttezza morale, ma anche un’entusiasmante stagione amministrativa. Nessun pronunciamento potrà cancellare l’Etna Valley, la metropolitana, i parchi, i caffè concerto, la Primavera di Catania e mille altre iniziative che hanno trasformatola città. Oggi più che mai ne vado fiero e ne parlo a testa alta".

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