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Cronaca

Emergenza cenere, il coordinatore di Cambiamo chiede aiuti per i comuni etnei

Chieste deroghe di almeno 6-12 mesi per le quote tari regolamentate da normative regionali o statali e finanziamenti ai Comuni in sostituzione di tali quote

Da mesi l’Etna continua incessantemente e con cadenza quasi quotidiana la sua attività eruttiva, provocando ricaduta di materiale su tutti i versanti che comprendono l'area pedemontana ed ionico etnea. Una situazione che pesa sui bilanci di tutti i comuni interessati e sulle tasche dei cittadini. Sull’argomento interviene il coordinatore regionale di Cambiamo, l’on. Salvo Giuffrida, per chiedere al Governo regionale e alla Protezione civile nazionale lo stato di emergenza. “E' indispensabile concorrere all'assistenza e al soccorso alla popolazione colpita dagli eventi – afferma il coordinatore - attraverso l'invio di uomini, mezzi adatti a spazzare e raccogliere la cenere e risorse economiche. Questi fenomeni mettono a gravissimo rischio la pubblica incolumità, la circolazione stradale e provocano disagi economici alle attività produttive e ai privati, costretti ad intervenire più volte per ripulire tetti e spazi comuni a spese proprie” “Servono piani di azione – continua l’onorevole - aiuti dallo Stato per le pulizie di tetti e grondaie di edifici pubblici e privati. Servono deroghe di almeno 6-12 mesi per le quote tari regolamentate da normative regionali o statali e finanziamenti ai Comuni in sostituzione di tali quote. Ma anche azioni mirate per sostenere le persone che a causa di tale situazione soffrono o soffriranno di patologie respiratorie, danni alla vista e tutte quelle condizioni di salute legate all'aria insalubre. Il cittadino – conclude Giuffrida - non può pagare le normali tasse che gli altri pagano per avere condizioni decisamente normali e civili rispetto a ciò che noi viviamo da diversi mesi”.

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