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Cronaca

L'Etna "raddoppia", una nuova colata ha raggiunto la valle del Leone

Prosegue in maniera discontinua e con intensità variabile l'attività esplosiva stromboliana al cratere di Sud-Est. Il nuovo flusso lavico ha toccato i 2.700 metri di quota, arrivando nella valle del Leone

Un nuovo flusso lavico si è generato dalla bocca effusiva dell'Etna presente a quota 3.250 metri ed affianca la colata principale, che da ieri risulta essere in graduale raffreddamento. Come il suo fronte più avanzato, localizzato a quota 2.300 metri circa, nei pressi di monte Rittmann. Il nuovo flusso lavico ha toccato i 2.700 metri di quota, arrivando nella valle del Leone. Prosegue in maniera discontinua e con intensità variabile l'attività esplosiva stromboliana al cratere di Sud-Est. E' quanto reso noto dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che sta monitorando lo scenario eruttivo. L'attività in corso è stata monitorata con il sistema "Clhotsat", tramite l'elaborazione delle immagini satellitari ad infrarossi del sensore "Seviri", dal 12 al 18 maggio. Il tasso medio di eruzione (Tadr) ha mostrato un andamento crescente, con un picco di 5.7 metri cubi al secondo alle 12.30 del 17 maggio. Integrando i valori del tasso effusivo durante l'intero periodo eruttivo, è stata calcolata anche la curva del volume cumulativo che risulta pari a 750mila metri cubi.

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