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Cronaca

Etna, le immagini dallo spazio mostrano il percorso delle eruzioni

Il progetto ha permesso per la prima volta di poter seguire la recente eruzione dell'Etna, utilizzando immagini ad alta risoluzione

Attraverso le immagini fornite dai  satelliti del sistema "Copernicus Sentinel 2A", l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha seguito l'ultima eruzione dell’Etna grazie ad un sistema che stima, attraverso sensori ottici a infrarossi, la presenza di aree ad alta temperatura nelle regioni vulcaniche. Il progetto attualmente in fase di test operativo su un selezionato numero di vulcani attivi, ha permesso per la prima volta di poter seguire la recente eruzione dell’Etna, utilizzando immagini alla risoluzione spaziale di 20 metri.

“Il progetto Esa Gep - spiega Malvina Silvestri, tecnologo dell’Ingv - ha generato informazioni sulla geometria dei flussi lavici relativi all'eruzione dell’Etna, elaborando le immagini che mostrano la lava emessa dal vulcano e, in particolare, evidenziano in modo chiaro la presenza di colate emesse in tempi successivi e localizzate in due zone diverse. Quella più lunga passa a ovest dei Monti Barbagallo, mentre la colata che passa a Est è meno alimentata e, quindi, procede più lentamente”.

Con l'obiettivo di incrementare il numero di osservazioni, sono state analizzate anche immagini acquisite dalla missione satellitare Landsat-8, lanciata nel febbraio del 2013 e distribuite gratuitamente da United States Geological Survey (USGS).  Sono state attivate anche le acquisizioni del Landsat-8 durante i passaggi notturni su Etna, Vesuvio e Campi Flegrei per aumentare le osservazioni sui vulcani attivi Italiani. 

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