Etna ed esplosioni: la tragedia del 1979 che cambiò la storia del vulcano
Il 12 settembre del 1979 un gruppo di turisti partiti da Nicolosi fu travolto da uno scoppio improvviso della "Bocca Nuova"
In quanto ad esplosioni inaspettate, la storia più o meno recente dell'Etna annovera un precedente che ha profondamente segnato i frequentatori del vulcano. Il 12 settembre del 1979 un gruppo di turisti partiti da Nicolosi fu travolto da uno scoppio improvviso della "Bocca Nuova", coperta per lunghi anni da una sorta di tappo che posto all'interno del cratere, che impediva di fatto la regolare fuoriuscita dei gas. In nove persero la vita e ben ventitrè furono feriti dalle scorie, arrivate senza alcun preavviso.
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Quell'episodio segnò anche un passo importante per la giurisprudenza. Il fatto fu ritenuto "prevedibile" dal tribunale etneo e vennero condannati a diciotto mesi di carcere, con la condizionale, l'allora sindaco di Nicolosi Ascenzio Borzì, i due amministratori della Sitas (Gregorio Barbagallo e Gioacchino Russo) e sei guide dell' Etna (Alfio Ponte, Alfio Mazzaglia, Orazio Di Gregorio, Gaetano Tomaselli, Alfio Carbonaro e Antonio Nicoloso). Perfino il ministero dell'Interno fu costretto a risarcire i parenti delle vittime, insieme alla società gestore del servizio navetta per i turisti. Non a caso, oggi l'accesso diretto alle zone sommitali è impedito ai turisti, salvo eccezioni per le guide alpine vulcanologiche. Ed i divieti prefettizzi emessi in corrispondenza dell'intensificarsi dell'attività del vulcano sono sempre più restrittivi.