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Cronaca

Etna, "effetto Unesco": aumentati i flussi turistici del 49 per cento

Un sito che, come ha spiegato Agata Puglisi dirigente del Parco dell’Etna, "con l'ingresso nella Heritage List dell'Unesco (2013) nel giro di tre anni ha visto aumentare i flussi turistici del 49 per cento"

Il mondo della ricerca, le associazioni fra cantine, imprese ricettive e ristoratori, le amministrazioni, la testimonianza di produttori vitivinicoli e tour operator, il contributo di operatori dal Trentino e dalla Toscana. Anche quest'anno ViniMilo, tramite il sindaco di Milo, Alfio Cosentino, ha riunito intorno a un tavolo, in due incontri aperti al pubblico e molto partecipati, gli attori istituzionali e privati per parlare di enoturismo e sviluppo sostenibile dell'Etna. Un sito che, come ha spiegato Agata Puglisi (Parco dell'Etna, presente anche con il dirigente vulcanologo Salvo Caffo), ''con l'ingresso nella Heritage List dell'Unesco (2013) nel giro di tre anni ha visto aumentare i flussi turistici del 49% (148.536 arrivi nel 2016, mentre nel triennio precedente 2011-2013 era in flessione del -16%: 82.946 nel 2013)". "Il profilo del turista-tipo che va sull'Etna - ha detto - è quello di uno sportivo (anche cicloturista), amante della natura e del trekking, delle escursioni (sentieri e percorso ai crateri sommitali) e delle attività all'aria aperta in montagna''. Sono circa 14 milioni, ogni anno in Italia, i viaggiatori dell'enoturismo: ''Un vero patrimonio - ha sottolineato Paolo Corbini, dell'associazione 'Città del vino' - sia perché attraverso il vino si racconta un territorio, sia perché si tratta di turisti con alta capacità di spesa e che si muovono fuori stagione, consentendo alle aziende di destagionalizzare l'attività''. 

Gina Russo, presidente delle Strade del Vino dell'Etna, associazione fra cantine, produttori agroalimentari, ristoratori e piccoli albergatori, che nei mesi scorsi ha attivato una app per segnalare le orribili microdiscariche nel Parco, ha illustrato 'Crossing Etna': ''Un progetto di comunicazione che coinvolge tour operator e stampa italiana e straniera per conoscere da vicino l'offerta dell'Etna e delle imprese del suo territorio dove, in collaborazione con la Fce, organizziamo anche tour a bordo dei treni storici, da Riposto a Randazzo con varie tappe e visite nelle cantine''. In fase conclusiva, invece, da parte del Gal Etna Alcantara, il progetto comunitario Emblematic, come ha spiegato la referente Martina Indelicato: ''Abbiamo realizzato un ecoitinerario, 'Il sentiero delle ginestre e delle vigne', che va da Nicolosi a Castiglione, e include varie tappe naturalistiche ed enogastronomiche. Lo presenteremo in autunno a Creta, insieme agli altri partner europei, fra cui l'Università di Barcellona''. Francesco Antoniolli (Strade del vino Trentine) ha raccontato come sono riusciti ad aggregare piccoli borghi, cooperative e singoli produttori riunendo tutti gli eventi e l'offerta sotto l'egida dei Viaggi del Gusto. Dal canto suo, il Dipartimento di Economia dell'Università di Catania sta monitorando le aziende dell'Etna in chiave di sostenibilità ambientale, come ha riferito la docente Agata Matarazzo: ''E' fondamentale, per un'immagine solidale e credibile, costruire un business sano nel tempo, accedere a nuovi capitali e nuovi mercati, ridurre costi, rifiuti, rischi ambientali e tutelare le risorse paesaggistiche e culturali''.

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