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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Fai: “La cenere dell’Etna ha causato grossi danni alla produzione agricola”

Il settore agroalimentare catanese interessa complessivamente circa 45 mila lavoratori: 4.200 i forestali; 10 mila nel settore alimentare; 500 nei due consorzi di bonifica e 30 mila i braccianti iscritti negli elenchi

La cenere dell’Etna continua a causare disagi, questa volta ad essere colpita è la produzione agricola del 2013.

A lanciare l’allarme è l’esecutivo provinciale della Fai Cisl catanese: “Occorre modificare le norme di accesso alle procedure di calamità e tutelare un comparto che rappresenta il 35% dell’economia del territorio e possiede ancora enormi potenzialità di produrre sviluppo”.

“Il settore agricolo – dice Pietro Di Paola, segretario della Fai etnea – offre grandi opportunità di sviluppo del territorio. Ma occorre creare una filiera, cioè riuscire a fare sistema per garantire investimenti, esportare i nostri prodotti apprezzati in tutto il mondo e tutelare i lavoratori impegnati. Serve cioè una cabina di regia che metta insieme tutti gli attori del settore per creare proposte vere e progetti concreti di sviluppo”.

Secondo la Fai a fare le spese dei danni sono tanto i produttori quanto i lavoratori. Il settore agroalimentare catanese interessa complessivamente circa 45 mila lavoratori: 4.200 sono i forestali; 10 mila nel settore  alimentare; 500 nei due consorzi di bonifica; 30 mila i braccianti iscritti negli elenchi.
Ci sono poi 50 mila aziende agricole censite ma solo 15 mila i lavoratori che vi sono impegnati.

Il volume medio è di 101 giornate lavorative procapite che sviluppano una mole di lavoro pari a 4 milioni 545 mila giornate; con una media di 50 euro a giornata si sviluppano 227 milioni 25 mila euro che rappresenterebbe una vera boccata d’ossigeno per l’economia etnea.

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