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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Federica e la città inaccessibile: "Ascensori rotti e strutture inadatte, uscire è spesso impossibile"

Un disegno a tinte più scure che chiare, visti i numerosi problemi legati all'inadeguatezza delle strade e degli edifici, ai guasti che affliggono le strutture per la disabilità presenti e, in generale, alle numerose barriere architettoniche

"Catania è poco accessibile, e quindi spesso vado negli stessi posti a pranzo o a cena (Ostello, Materia Prima, Officina del Gusto) e quando ho voglia di andare in un posto nuovo devo sempre chiamare prima". Inizia così il racconto di Federica, una ragazza affetta da Miopatia ereditaria a corpi inclusi - malattia degenerativa che colpisce i muscoli delle braccia e delle gambe tranne i quadricipiti - che ha deciso di restituire una fotografia della città e dei principali luoghi di aggregazione, scattata con gli occhi di una persona disabile. Un disegno a tinte più scure che chiare, visti i numerosi problemi legati all'inadeguatezza delle strade e degli edifici, ai guasti che affliggono le strutture per la disabilità presenti e, in generale, alle numerose barriere architettoniche presenti nel capoluogo etneo. A cui si aggiunge l'incivilità di chi parcheggia nei posti riservati o vandalizza gli spazi. 

Intervista a Valeria e Federica Pace | Video

"Normalmente all'entrata dei locali non c'è la scivola ma un 'piccolo scalino', dipende dalla zona - spiega Federica - Al centro è più facile ci siano scalini più alti e quindi i camerieri devono aiutare per forza. In ogni caso, un piccolo scalino, per me va già bene. Per i cinema è la stessa cosa ma ormai conosco quali sono quelli in cui posso andare, tipo il Planet ed il Lo Pò. Chiamo però in ogni caso, anche quando in giro su Intenet trovo informazioni sull'accessibilità: sono andata al cinema King una volta e c’erano rampe di scale anche se sul sito risultava accessibile". "In generale - continua - prima di decidere dove andare, anche se il luogo è accessibile, devo capire quale sia la zona perché non è detto che ci siano posti per disabili (con la speranza non siano occupati da normodotati) o comunque strade abbastanza ampie che permettono a chi guida di mettere la macchina più distante dal marciapiede per farmi scendere".

"Inoltre - aggiunge, descrivendo la condizione delle strade - non dovrebbe esserci il marciapiede dove ci sono le strisce gialle, non ha senso. Chi è con me mi deve fare scendere, poi deve farmi salire sul marciapiede, rientrare in macchina e sistemarla. In via Garibaldi poi i marciapiedi sono altissimi. Senza considerare le mattonelle al centro, o l’asfalto rotto, le scivole che non ci sono, la gente che si mette in mezzo perché non mi vede, o che fa finta di non sentirmi se dico che sono in un posto per disabili".

Per quanto riguarda invece i bagni, sia nei ristoranti che negli edifici pubblici, la situazione migliora. Ma non del tutto. "Ormai quasi tutte le toilette hanno un maniglione e i water sono più alti,ma dipende dove è il maniglione i sono sempre sporchi perché il bagno dei disabili spesso è il bagno delle donne, quindi io non vado in bagno quando sono fuori". "Per il mare è un altro discorso - chiarisce amareggiata - fino al mese scorso non c’erano lidi con del personale addetto ad accompagnare i disabili in acqua. Magari hanno la sedia ma nulla di più". 

Un 'capitolo' a parte è dedicato all’università. "Al monastero dei benedettini hanno tre ascensori: uno in un padiglione dove ci sono le aule per le lezioni (non tutte le aule; alcune circondano il cortile e la maggior parte non sono accessibili) e altri due dove si trovano le stanze dei professori ma l’uno e l’altro distano qualche minuto a piedi e quello secondario posso usarlo soltanto se qualcuno mi apre un portone che si trova di fronte al liceo Spedalieri, dal quale gli studenti non possono passare. Quindi se l’ascensore nel cortile è non funzionante come si suol dire 'mi posso fare il segno della croce'."I bagni per disabili - conclude - sono due, spesso sporchi o chiusi". 

"Girare per Catania - chiosa infine - è difficile anche per chi ha una sedia a rotelle elettrica o che riesce a girare autonomamente le ruote. Spesso invece i paesini sono più accessibili".

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