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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Fipe lancia appello: "Occorre nuova visione del commercio a Catania"

"Chiediamo a questa amministrazione - si legge in una nota- di prendere atto dei nuovi modi di vita dei cittadini, dei nuovi consumi, delle nuove maniere e visioni di acquisto commerciali, dei nuovi sistemi viari"

La strada verso il passaggio da un commercio frettoloso e talvolta superficiale, verso un commercio più riflessivo, un commercio che si potrebbe definire "slow", è più breve del previsto. Soprattuto dopo la crisi economica che ha investito tutti i settori. Questo quanto sostiene il presidente Fipe Dario Pistorio.

"Nei prossimi cinque-dieci anni sarà ridisegnato il settore del retail dei consumi, paragonabili a quelle avvenute negli anni sessanta-settanta-ottanta-novanta , quando incominciarono a nascere i primi ipermercati. Infatti, a spingere verso nuovi modelli distributivi il consumatore, da un originario approccio alla spesa motivato da esigenze di approvvigionamento, passato a comportamenti improntati prima al consumismo, poi alla ricerca di edonismo, si ci avvia ora verso lo shopping experience" si legge in una note Fipe.

"In questa logica non è azzardato pensare che il futuro del commercio anche a Catania, starà nel centro storico, e nei nuovi centri dove, secondo il Presidente Fipe – Confcommercio e Vice Presidente di Confcommercio Catania Dario Pistorio - possono nascere forme sofisticate di integrazione tra diverse attività culturali , nuove forme di somministrazione di cibo , e si riesce a contribuire ad un inimitabile mix di offerta che sfocia ad una nuova visione del commercio a Catania e nell’hinterland"

"Oggi infatti noi tutti ci rendiamo conto che dobbiamo accompagnare questa evoluzione , e decodificare correttamente le aspettative sociali e attuali, in una logica dinamica e competitiva tra i diversi luoghi , sistemi urbani, reti creando valore per tutti : imprese, lavoratori , cittadini , amministratori locali. Noi dirigenti sindacali dobbiamo prospettare e riqualificare la nostra città, i nostri “ centri". Dobbiamo lavorare tutti insieme ad una modernizzazione di una città ormai invasa di abusivi , di una città che deve puntare ad un arredo urbano ormai vetusto ed inesistente , di una città con un sistema viario ormai al collasso , prospettando nuovi sistemi di viabilità , di parcheggi , sbloccando i vecchi progetti da sempre nei cassetti delle varie amministrazioni che si sono susseguite nel corso dei decenni , aspettando varianti su varianti , senza capire che il mondo sta cambiando , e che le esigenze sono diventate necessità e che tali necessità diventano oggi obblighi per chi ci amministra"

"Dunque semplificare alcune procedure per le varianti urbanistiche delle superfici medie strutture fino a 1.500 metri quadri al centro, - si legge ancora nella nota Fipe - in deroga alle precedenti norme , adottare varianti urbanistiche con finalità commerciali valutandone caso per caso l’opportunità , cioè al di fuori di una strategia pianificatoria complessiva relativa all’intero territorio comunale. Infatti abbiamo due casi nel cuore di Catania , dove due grandi superfici servono ad essere “ attrattori “ per le attività di vicinato , facendo creare un movimento notevole commerciale . Non vogliamo sicuramente più vedere nascere altri mega centri commerciali , o vicino ad essi o ai più importanti snodi viari, nuovi empori e magazzini magari di cineserie varie. Infatti da un lato il comune potrebbe offrire nuove opportunità perequative ( costruzione di servizi pubblici od oneri di urbanizzazione ) , ma dall’altro si potrebbe puntare a strutture , infrastrutture , nuovi parcheggi etc..Forte incentivo al consumo di suolo e alla dispersione urbana , e non come accade oggi ad una perdita di competività e attrattività commerciale del centro storico e dei nuovi centri della città"

"E infine per non parlare dei Pubblici Esercizi dove si chiede ancora oggi un regolamento dei Dehors che a causa della Sovraintendenza non possiamo essere autorizzati con dei Dehors chiusi per i mesi invernali ( in tutta italia esistono , e in Europa). O dell’annoso problema dei caffè concerto dove obsolete regole non fanno che soffocare lo sviluppo serio della ristorazione e dello svago nel centro storico, senza una programmazione seria dell’estate catanese"

"Dunque chiediamo a questa amministrazione  - si legge infine - di prendere atto dei nuovi modi di vita dei cittadini, dei nuovi consumi, delle nuove maniere e visioni di acquisto commerciali, dei nuovi sistemi viari. Ci stiamo preparando al futuro, per il rilancio delle attività per il rilancio dei consumi, per il futuro della città e dei nostri figli .Siamo aperti ad un dialogo costruttivo e che favorisca un ammodernamento di Catania".

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