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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Forti tagli al trasporto extraurbano, sindacati: "Cittadini rimangono a piedi"

Fast-Confsal chiede all'Autorità Giudiziaria "di attivare le necessarie indagini per accertare eventuali reati", e che vengano "ripristinati i servizi illecitamente ridotti"

La salute delle casse regionali è precaria e, per questo motivo, il Dipartimento Infrastrutture e Mobilità - con una recente nota - è stato costretto a ridurre i corrispettivi regionali da erogare alle compagnie che si occupano del trasporto su gomma. Le aziende pubbliche, come l'Ast, il vettore che ogni giorno collega diverse città siciliane - con diverse linee su Catania - dovranno infatti ridurre il servizio. Ma c'è di più. Secondo il sindacato di categoria Fast-Confsnal, alcune ditte private "con la chiara complicità dei funzionari regionali", scrive la sigla in una nota, "hanno ridotto i servizi garantiti spostando chilometri nei servizi più lucrosi ricadenti in comuni ad alta intensità turistica".

"Si prende atto che per la terza volta in sei anni la Regione Siciliana a causa della critica situazione economica è costretta a ridurre i corrispettivi regionali - si legge nel testo inviato da Fast-Confsnal - Se ciò appare comprensibile a causa della nota situazione economica che il nostro Paese sta attualmente attraversando, ciò che appare meno comprensibile e meno accettabile è il comportamento dei dirigenti del Dipartimento Infrastrutture e Mobilità, che come di seguito evidenzieremo assumono un comportamento apparente illogico, ma praticamente succube dello strapotere di una lobby che da sempre ha condizionato il T.P.L. in Sicilia".

"Sembra che il metodo individuato dal Dott. Vincenzo Falgares - il direttore generale della Regione Sicilia, ndr - (garantire anzitutto i servizi essenziali e solo in seconda istanza quelli che non lo sono) non fosse gradito da alcune aziende e le riduzioni (che non hanno rispettato il criterio indicato) di conseguenza operate hanno determinato un grave danno ad alcune comunità che sono state di fatto private del diritto alla mobilità nonostante le vibrate proteste dei loro sindaci, che non hanno riscontrato alcun effetto positivo"."Queste riduzioni - continua la sigla - hanno portato vantaggio ad alcune note aziende che, con la chiara complicità dei funzionari regionali, hanno ridotto i servizi 'garantiti' dalla nota e dalla delibera citata in premessa (peraltro in misura maggiore della percentuale prevista) “spostando” chilometri nei servizi più lucrosi ricadenti in comuni ad alta intensità turistica".

"Tale peculiare facoltà di applicazione della riduzione prevista, sembra non essere destinata a tutte le aziende, bensì solo ad alcune grandi aziende che non sono state in alcun modo oggetto di verifiche, sanzioni e impedimenti da parte dei funzionari preposti a tale compito. Tale discriminazione, oltre ai disagi causati alla comunità, causa disagi ai lavoratori e alle piccole imprese, nonchè all’AST che svolge prevalentemente servizi sociali ed ha subito la medesima riduzione dei corrispettivi. Nello specifico, la Giunta Regionale ha dato mandato al Dipartimento di garantire tutti i servizi ricadenti nelle fasce orarie 06:00-09:00 e 13:30-16:30 perché ritenuti idonei ad assicurare le esigenze primarie della popolazione studentesca e pendolare".

Per questi motivi Fast chiede all'Autorità Giudiziaria "di attivare le necessarie indagini per accertare eventuali omissioni o altre ipotesi di reato perseguibili per legge". Il sindacato "reclama inoltre agli attuali funzionari di ripristinare i servizi illecitamente ridotti al fine di garantire il diritto costituzionalmente garantito alla mobilità delle fasce più deboli, come previsto dal dott. Falgares e dalla Giunta Regionale negli atti sopra richiamati", e chiede ai sindaci delle comunità toccate dal provvedimento di attuare gli "opportuni provvedimenti". 

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