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Cronaca

Gal Etna, bando per le microimprese: stanziati 3,2 milioni di euro a fondo perduto

In corso di pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, il bando “BonuSicilia CLLD”. Per le microimprese di otto degli undici Comuni del Gal Etna è ora possibile presentare la richiesta per ottenere un contributo economico

In corso di pubblicazione, sulla Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, il bando “BonuSicilia CLLD”. Per le microimprese di otto degli undici Comuni del Gal Etna è ora possibile presentare la richiesta per ottenere un contributo economico, a fondo perduto, messo a disposizione dai fondi FESR, destinati ai Gruppi di azione locale siciliani.

Per il Gal Etna la dotazione finanziaria ammonta a 3.2 milioni di euro. Ogni impresa potrà beneficiare al massimo di 5 mila euro, ma nessuna azienda resterà esclusa. Se il numero di aziende dovesse superare il numero di richieste massimo previsto (pari a 640), il contributo verrà abbassato, per essere ripartito in proporzione al numero dei richiedenti. La procedura di selezione avverrà a sportello e le domande si dovranno inoltrare per via telematica dal 17 al 31 maggio 2022, attraverso la piattaforma digitale predisposta dal dipartimento regionale Attività produttive. I fondi saranno erogati entro giugno 2022.

Il bando è rivolto alle aziende che abbiano meno di 10 dipendenti, un fatturato annuo non superiore a 2 milioni di euro, l’iscrizione alla Camera di commercio, un DURC in regola, oltre ad essere dotati di uno Spid, una firma digitale ed avere sede legale e/o operativa in uno degli 8 Comuni del Gal Etna; si tratta di: Belpasso, Bronte, Catenanuova, Maletto, Maniace, Paternò, Ragalna e Santa Maria di Licodia; nonostante facciano parte del Gal, sono esclude dal contributo le realtà aziendali che ricadono nei territori che fanno parte del progetto “Aree interne”, dunque, Adrano, Biancavilla e Centuripe, già destinatarie di altri finanziamenti.

Si tratta di un sostegno economico, post emergenza, per le microimprese siciliane che operano nei settori manifatturiero, trasporto e magazzino, servizi di alloggio e ristorazione, servizi di informazione e comunicazione, noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento, settore turistico e stabilimenti termali, in base ai codici Ateco Istat ammissibili e che in oltre due anni di pandemia da covid-19, hanno pesantemente sofferto.

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