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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Borgo / Via Etnea

Gay Pride, quando finisce il corteo...

Anche quest'anno il gay Pride di Catania è stato vissuto dalla cittadinanza catanese come un momento di "contatto" con il mondo gay/lgbt etneo, e finita la manifestazione si tirano le somme per valutare i cambiamenti rispetto alle passate edizioni

Anche quest'anno il gay Pride di Catania è stato vissuto dalla cittadinanza catanese come un momento di "contatto" con il mondo gay/lgbt etneo, e finita la manifestazione si tirano le somme per valutare i cambiamenti rispetto alle passate edizioni. A dire la sua è Vittoria Vitale, giovane attrice molto attiva nel campo della difesa dei diritti civili che ha scelto di partecipare al corteo vestita da sposa.

"Arcigay Catania ha incentrato il Pride sul lavoro, mobbing e discriminazioni che spesso e volentieri persone LGBTQI subiscono. Abbiamo in mente di aprire un centro accoglienza per tutti i gay, le lesbiche e i/le trans che vengono cacciati dalle famiglie. Le persone cominciano lentamente ad abituarsi, visto che ogni anno Catania ospita un Pride. Devo dire che rispetto l'anno scorso, la gente mi è sembrata veramente vicina e soprattutto partecipe. Molti ballavano pure! Non ho notato molta gente, né al Pride né come pubblico che assisteva al corteo. Sarà per il caldo, sarà perché sia stato organizzato contemporaneamente a quello di Palermo, fatto sta che ho potuto constatare queste assenze. Aggiungo inoltre che quest'anno il Pride non è stato molto eccessivo: l'ho trovato alquanto sensibile, ricco di colori come sempre, ma per niente grottesco".

Catania Pride - foto Facebook

"Io ho indossato un abito nuziale per molteplici motivazioni: innanzitutto ammetto di non volermi sposare mai- precisa Vittoria- perché mi sentirei in gabbia e poi perché un amore non ha bisogno di un timbro, se non per godere di certi diritti legali. Non essendo egoista per natura, so che molti gay, lesbiche e transgender hanno questo enorme desiderio di sposarsi e quindi il mio abito indicava proprio questo, cioè che pure noi sappiamo amare e sappiamo indossare un abito! E poi il bianco del velo e dell'abito, simbolo di purezza, indicava la fanciullezza, quel bambino che abbiamo tutti dentro di noi quando ci innamoriamo e la rinascita di stare con qualcuno che ci ama veramente".

Al corteo partito da Piazza Borgo e conclusosi di fronte il Teatro Massimo, ha partecipato anche Catania Bene Comune, rappresentata da Matteo Iannitti: "I mesi appena trascorsi ci hanno consegnato una grande vittoria e una grande consapevolezza. La straordinaria mobilitazione di Arcigay e del Comitato per i diritti civili, di cui Catania Bene Comune ha fatto parte assieme ad associazioni e partiti, ha portato all'approvazione del Registro delle Unioni Civili nel Comune di Catania. Un traguardo importante che anche nella nostra città ha dato finalmente dignità e riconoscimento alle coppie di fatto, anche omosessuali, infierendo un duro colpo alle imposizioni patriarcali delle gerarchie vaticane e all'omofobia. Tale vittoria ha generato la consapevolezza che solo la strada della lotta e della mobilitazione dal basso può portare al raggiungimento di risultati concreti. Il Consiglio Comunale e la Giunta della città di Catania infatti non avrebbero mai approvato un simile provvedimento se non ci fosse stata una grande spinta dei movimenti. La maggioranza che appoggia il Sindaco Bianco infatti si era dimostrata divisa e non aveva né la volontà né i numeri per raggiungere tale risultato. Ciò che è valso per l'approvazione del Registro delle Unioni Civili vale anche per tutte le altre rivendicazioni e diritti: si ottengono risultati solo tramite la mobilitazione e la lotta. Catania Bene Comune è impegnata nella costruzione di queste lotte, perché i diritti che ci spettano non sono affatto finiti!".

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