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Mercoledì, 29 Marzo 2023
Cronaca

Giarre, famiglia subiva maltrattamenti e violenze sessuali dai vicini di casa: due indagati ai domiciliari

Scoperti atti di maltrattamenti, prevaricazioni, denigrazioni e violenze subiti dalle persone offese, padre, madre e figlio maggiorenne, tutti affetti da gravi ritardi mentali e residenti nella periferia di Giarre. Anche un gravissimo episodio di violenza sessuale di gruppo

Dopo un’attività investigativa coordinata e diretta dalla Procura di Catania, sono stati scoperti atti di maltrattamenti, prevaricazioni, denigrazioni e violenze subiti dalle persone offese, padre, madre e figlio maggiorenne, tutti affetti da gravi ritardi mentali e residenti nella periferia di Giarre dove sorgono le case popolari e dove abitano i due indagati.

L’attività di indagine trae spunto da una denuncia presentata presso la Procura di Catania dalle stesse vittime che, ormai esasperate, hanno deciso di rivolgersi all’Autorità giudiziaria denunciando le gravi violenze, anche di natura sessuale e le continue vessazioni che per anni sono state costrette a subire ad opera dei vicini di casa, oggi arrestati.

Gli indagati approfittando del rapporto di vicinato, vessavano l’intero nucleo familiare abusando delle condizioni di particolare vulnerabilità mentale delle vittime che, intimorite, assoggettate e sopraffatte, venivano fra le altre cose, sfruttate per compiere lavori e commissioni di ogni genere. Praticamente una continua attività molesta e minacciosa che, con il trascorrere del tempo, ha determinato nelle persone offese un grave stato di ansia e paura ed una perdurante condizione di assoggettamento.

Dalle indagini è emerso anche un gravissimo episodio di violenza sessuale di gruppo, commesso ai danni di uno dei componenti della famiglia denunciante.

“A fronte della gravità dei fatti contestati e dei gravi indizi di reato a carico degli indagati, la Procura aveva richiesto la misura della custodia cautelare in carcere per i reati di violenza sessuale di gruppo ed atti persecutori, con l’aggravante di avere commesso il fatto nei confronti di perdona con disabilità mentale. Il Gip ha ritenuto di applicare quella degli arresti domiciliari che è stata eseguita nella mattinata del 9 dicembre 2016 da personale della polizia giudiziaria, polizia di Stati e della Priocura di Catania", si legge nella nota della Procura.

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