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Cronaca

Giuseppe Vecchio alla Cgil: "attendo documento preannunciato"

Questa la risposta del candidato rettore rivolta al sindacato, che ha intenzione di scrivere una nota ufficiale contro le "linee guida comportamentali", emanate dal CDA dell'Università di Catania il 28 Settembre scorso

L'appello lanciato dalla Cgil è stato diretto: occorre un incontro tra candidati al rettorato e opinione pubblica. Necessario un "cambio di passo" - stando sempre alle parole del sindacato - per dare una sterzata rispetto alla situazione attuale. Una la richiesta più importante: la sospensione delle "Linee guida comportamentali", che il 28 Settembre sono state emanate dal CDA dell'Università di Catania, presieduto dall'attuale rettore Antonino Recca. Verrà preparato un documento ufficiale per formalizzare la proposta.

Le elezioni per la carica del nuovo rettore dell'Università di Catania, si terranno a Febbraio. I candidati al momento sono: Giacomo Pignataro, Enrico Iachello, Vittorio Calabrese e Giuseppe Vecchio. Quest'ultimo ha risposto così all'appello della Cgil:

"Accolgo subito l’invito della FLC CGIL CATANIA formalizzato da Angelo Villari: “I candidati al Rettorato esprimano le loro intenzioni sui punti chiave del confronto di questi ultimi anni”. Esprimo, innanzitutto, il mio apprezzamento per il tono e le considerazioni che si ricavano dal Comunicato stampa e resto in attesa del documento preannunciato. Ho già provveduto a inviare la Bozza del mio programma al Segretario Generale per aprire una riflessione comune e per costruire un progetto convinti che l’Ateneo di Catania sia importante non solo per questa città, ma anche per l’intera regione. In questa Università si creano competenze importanti, che poi diventano patrimonio dell’intera comunità. Come si può desumere dalla bozza di programma e, mi permetto affermare, dalla mia storia personale di militanza sindacale, un punto (per me) fondamentale della mia proposta è il seguente:

Partecipazione consapevole come valore aggiunto

Nell’esercizio della propria autonomia contrattuale e della propria capacità di assumere impegni ciascuna università può liberamente autodisciplinare i propri rapporti con i terzi e, a maggior ragione, con il proprio personale. Al di là delle regole che reggono le relazioni di lavoro dipendente, immagino che l’autonomia possa consentire di organizzare rapporti e relazioni, definire percorsi fondati sul consenso e la contrattualità, disegnare un progetto di collaborazione istituzionale più ampio e significativo di quello garantito dalla legge.

Lo spazio autonomo della contrattazione e della concertazione

La legge impone certe misure minime essenziali alle relazioni fra l’amministrazione e il personale (docente o tecnico e amministrativo), ma certo non può vietare, fatti salvi i limiti posti a garanzia dell’esercizio delle competenze istituzionali, che l’istituzione definisca percorsi di formazione della propria determinazione articolati e arricchiti dal contributo conoscitivo, esperienziale, motivazionale di quanti vogliono contribuire al suo progresso.

Ritengo che la sperimentazione di nuovi percorsi di ‘concertazione’ possa costituire un significativo ‘cambio di passo’, come manifestazione di attenzione al valore aggiunto costituito dall’acquisizione del consenso sostanziale nell’azione amministrativa. Per quanto riguarda la specifica richiesta di sospensione della delibera relativa alle ‘linee guida’ sui procedimenti disciplinari, come ho già sostenuto pubblicamente, ritengo che molti degli aspetti affermati nella stessa delibera appartengono al quadro generale dei principi che reggono e garantiscono qualunque procedimento ‘giustiziale’ e che, pertanto, sarebbe stato inutile ribadirli se non in presenza di qualche forzatura “mediatica” avvenuta nei mesi scorsi da parte di qualche Collega. Ritengo, altresì, che tutto ciò che può contribuire a rasserenare il clima, quale ad esempio la sospensione della delibera di cui sopra, in una fase come quella che precede le elezioni del rettore (come una sorta di ‘semestre bianco’), debba essere accolto come segno prudenzialmente positivo.

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