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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sicurezza nelle guardie mediche, Ugl: "Bene l'accorpamento, ma si tutelino i territori"

"In quest’ottica riteniamo sia opportuno sollecitare le istituzioni di competenza, affinchè venga incrementato il numero di medici di base presenti nei comuni" afferma il sindacato etneo

Sulla questione della sicurezza nelle guardie mediche, nuovo intervento della Ugl di Catania attraverso il segretario generale territoriale, Giovanni Musumeci, ed i segretari delle federazioni sanità, medici e università, rispettivamente Carmelo Urzì, Aurelio Guglielmino e Raffaele Lanteri. 

"L’ipotesi di accorpamento di alcuni presidi proposta dall’a zienda sanitaria provinciale ci trova favorevoli nella misura in cui questa razionalizzazione non penalizzi i paesi e non comprometta l’idea del potenziamento di quella fascia di servizi medici dedicata ai codici bianchi e verdi, tale da consentire l’allegerimento dei pronto soccorso. Accogliamo con grande soddisfazione il fatto che la proposta avanzata dalle Misericordie etnee, da noi sostenuta già a suo tempo, di ospitare le guardie mediche nei locali delle stesse confraternite, sta cominciando a prendere forma e sostanza. In quest’ottica riteniamo sia opportuno sollecitare le istituzioni di competenza, affinchè venga incrementato il numero di medici di base presenti nei comuni e si provveda ad individuare nuovi locali, preferibilmente vicini alle caserme dei carabinieri o ai comandi di polizia municipale, dove trasferire le guardie mediche che si trovano fuori dal cuore dei centri dei comuni della provincia, ma soprattutto venga avviato il potenziamento dei sistemi di videosorveglianza in tutti gli ambulatori locali.

"Come organizzazione sindacale vigileremo su questa delicata tematica – concludono i sindacalisti – perché non si pongano al più presto tutte le condizioni necessarie per assicurare al sistema delle prime cure la dignità e l’efficienza che merita ma che, principalmente, si mettano in campo tutti i processi di prevenzione e difesa per il personale medico e sanitario che purtroppo, fino ad oggi, ha subito violenze inaudite, perché queste non abbiano più ad accadere"

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