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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Scoperta banda di egiziani che "proteggeva" migranti sbarcati in Sicilia

Agenti di polizia stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 indagati. Il reato ipotizzato dal Gip di Catania è di associazione per delinquere finalizzata a favorire l'ingresso e la permanenza irregolare sul territorio italiano ed europeo di stranieri

Una banda di egiziani che come un'agenzia di viaggi era specializzata nel "proteggere" migranti sbarcati in Sicilia portandoli nel Nord Europa, è stata sgominata dalle squadre mobili delle Questure di Siracusa e Catania e del Servizio centrale operativo di Roma.

Agenti di polizia stanno eseguendo un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 indagati. Arresti sono in corso tra Siracusa, Catania, Milano, Como, Anzio (Roma) e Andria (Bari). L'inchiesta è coordinata dalla Dda della Procura etnea.

Il reato ipotizzato dal Gip di Catania è di associazione per delinquere finalizzata a favorire l'ingresso e la permanenza irregolare sul territorio italiano ed europeo di stranieri. La polizia ritiene di avere scoperto una rete criminale di cittadini egiziani che faceva affari fornendo assistenza logistica a connazionali e a siriani sbarcati nel Siracusano provenienti dalle coste del Nord Africa.

Dalle indagini sarebbe emerso che il gruppo accoglieva migranti irregolari, fuggiti da strutture di accoglienza o riusciti a non farsi identificare da forze dell'ordine al momento dell'arrivo, nascondendoli temporaneamente in abitazioni o strutture fatiscenti e provvedendo poi, dietro il pagamento di un compenso, al loro trasferimento verso le destinazioni finali, solitamente un Paese del Nord Europa.

La rete avrebbe anche protetto e agevolato la fuga degli scafisti, fino a far loro raggiungere la localita' di destinazione o il rientro in Egitto per compiere altri viaggi.

Durante le indagini delle squadre mobili delle Questure di Siracusa e Catania e dello Sco di Roma sono stati fermati altri 47 egiziani e, con la collaborazione della marina militare, sono state sequestrate tre "navi madre" utilizzate dai "trafficanti di uomini" per trasportare i migranti fino a circa 150 miglia dalle coste italiane.

Da lì gli extracomunitari venivano trasbordati su imbarcazioni più piccole, spesso fatiscenti, che completavano l'ultima tratta del viaggio della speranza con destinazione le coste sud orientali della Sicilia.

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