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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Imu-Tasi, Uil: " I catanesi spenderanno 45 euro in più rispetto alla media nazionale"

I risultati del rapporto Imu-Tasi 2016 realizzato dal sindacato etneo fanno emergere che i catanesi spendono di più per le tasse sulla seconda casa nonostante l'abolizione del pagamento sulla prima

“Per il saldo Imu/Tasi sulle seconde case, da versare entro il 16 dicembre, i catanesi dovranno sborsare in media 557 euro. In totale, considerato l’acconto di giugno, 1115 euro. Quarantacinque euro in più sulla media nazionale. Si paga anche per garage e cantine delle prime case: in questo caso, la forbice rispetto al resto d’Italia è di 12 euro. Per lavoratori dipendenti e pensionati, tra questi molti proprietari di immobili ricevuti in eredità e rimasti invenduti o sfitti, un ulteriore salasso. Paradossale come, in una città che è certamente più povera e sofferente di molte altre, si debbano persino pagare sovrapprezzi!”.Lo afferma il segretario generale di Uil Catania, Fortunato Parisi, commentando i risultati del Rapporto 2016 Imu/Tasi che è stato diffuso dal servizio Uil politiche territoriali, guidato dal segretario confederale Guglielmo Loy.

Nonostante " a Catania è di 235 euro il risparmio dovuto all’abolizione della tassa sulla prima casa, -continua Parisi -  ma questo non basta. Il peso fiscale resta eccessivo e, soprattutto, iniquo. Ai cittadini, poi, viene presentato ogni giorno dai Comuni un conto sempre più insostenibile per il crescente squilibrio nel dare e avere tra lo Stato e gli enti locali”.

Sulle prime case di categoria lusso il rapporto del sindacato etneo segnala che  il saldo costerà 1775 euro per un totale di 3550 a fronte di una media nazionale di 1305 e 2610 euro,

 “Purtroppo – aggiunge il segretario generale della Uil – risulta impossibile per noi, il sindacato dei cittadini, interloquire concretamente con enti ancora una volta impegnati negli ultimi giorni dell’anno a discutere e approvare bilanci che solo sulla carta possono essere definiti preventivi. Vengono, quindi, sottratti al dibattito con le forze sociali i principali strumenti di equa ripartizione delle entrate e delle uscite di un Comune. Come legge e logica impongono, i preventivi dovrebbero essere votati entro i primi mesi dell’anno. Non è mai così! In queste ore, ascolteremo daccapo solenni promesse sul rispetto dei tempi di presentazione dei bilanci nel 2017: speriamo che stavolta facciano sul serio…”.

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