In fiamme la Timpa di Leucatia, ipotizzata la matrice dolosa dell'incendio
La zona, dall'alto valore storico e naturale, è balzata agli onori delle cronache per la costruzione di un manufatto appartenente alla Dusty Immobiliare, prima bloccato dal Comune e poi oggetto di un ricorso al Tar che ha annullato i provvedimenti di Palazzo degli Elefanti
Fiamme nella Timpa di Leucatia, la zona dall'alto valore storico e naturale. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per domare le fiamme che, con probabilità, hanno natura dolosa e vi sono anche i carabinieri che stanno svolgendo le indagini per appurare l'accaduto. Tra i primi a denunciare pubblicamente l'accaduto e darne testimonianza è stato il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi che nei mesi scorsi aveva sollevato il "caso" di una costruzione all'interno dell'area di proprietà della Dusty.
Video | Le immagini dei vigili del fuoco
"Non conosciamo le cause di questo incendio,ma sicuramente è di natura accidentale - ha detto in maniera sarcastica il consigliere pentastellato - le temperature africane di questi giorni potrebbero aver scatenato la combustione della vegetazione sempre verde e rigogliosa della Timpa". A essere coinvolti nel rogo sono diversi ettari di macchia mediterranea.
La "storia" del manufatto all'interno della Timpa
Era lo scorso aprile quando il consigliere del M5S Graziano Bonaccorsi - dopo il pressing delle associazioni - aveva portato all'attenzione della commissione Urbanistica il "caso" della Timpa di Leucatia. Un manufatto in costruzione nel pieno di un sito di interesse storico e naturalistico aveva attirato l'attenzione della politica cittadina. La situazione, dopo alcuni approfondimenti, ha portato alla emissione da parte del Comune di alcuni provvedimenti per bloccare l'avanzamento dell'opera e addirittura per demolirne alcune parti.
Proprio da pochi giorni è arrivato dal Tar il responso sul ricorso presentato dalla società che stava realizzando l'immobile, la Dusty. Ricordo contro i provvedimenti del Comune e che sarebbe stato accolto perché - come dice il consigliere - "non erano adeguatamente motivati e quindi vanno annullati".
"Noi ci chiediamo: chi paga per quelli che noi riteniamo degli errori grotteschi della pubblica amministrazione comunale, ed in particolare dei suoi uffici? - si chiede Bonaccorsi -. E' possibile che chi è deputato ai controlli non riesce a verificare la correttezza dei provvedimenti? L’amministrazione deve essere sollecitata, stressata in maniera imbarazzante dall'opposizione e dalla società civile? Perché si muove come un elefante in un negozio di porcellana provocando i danni che stiamo descrivendo?".