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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Incidenti stradali Aci Castello

Incidente ad Aci Castello, autobotte dei vigili del fuoco contro muro: due feriti

Il mezzo stava procedendo per spegnere le fiamme che si erano sviluppate nell'auto di un uomo. Le vittime sono al momento ricoverate all'ospedale Cannizzaro

Questa mattina sulla strada statale 114, nel tratto tra Aci Castello e Aci Trezza intorno alle ore 10 un’autobotte dei vigili del fuoco si è schiantata contro un muro nel corso di un intervento. Ferito il caposquadra che è rimasto incastrato tra le lamiere del mezzo.

L’autobotte stava procedendo insieme a una jeep dei vigili del fuoco verso Aci Castello per spegnere le fiamme che si erano sviluppate nell’auto di un uomo. Il caposquadra e l’automobilista sono stati ricoverati all’ospedale Cannizzaro di Catania. Il primo ha riportato ferite a una gamba e a una mano. Più serie le condizioni dell’uomo di circa 60 anni con ustioni di secondo e terzo grado su oltre il 70 per cento del corpo.

In merito all’incidente sono intervenute le sigle sindacali Cisl e la Fns Cisl di Catania per denunciare l’ulteriore riduzione del parco macchine dei vigili del fuoco.

La Cisl e la Fns Cisl di Catania, nell’esprimere la propria solidarietà e gli auguri di una pronta guarigione al capo squadra rimasto ferito nell’incidente, sottolineano la carenza di mezzi, pochi e invecchiati, a disposizione dei vigili del fuoco catanesi. Tanto che i sindacati di categoria hanno chiesto alla direzione regionale di intervenire presso altre sedi.

“Assieme alle altre organizzazioni sindacali - dice Antonio sasso, segretario generale della Fns Cisl etnea – abbiamo chiesto alla direzione regionale di richiedere ai comandi del Nord, non in prima linea nella campagna boschiva come in Sicilia, di inviare mezzi per affrontare adeguatamente l’emergenza nell’Isola”.

Accanto a un parco macchine carente, Sasso denuncia anche la continua insufficienza di personale qualificato e dei fondi stanziati per la campagna boschiva 2013 che va da maggio a settembre.

“Il ministero dell’Interno – aggiunge – ha inoltre rallentato le procedure per formare il personale. E così succede che per 40 capi squadra andati in pensione ne sono arrivati appena quattro. E capita pure che le squadre, prima ancora di completare un intervento, si ritrovano già organizzate per operare in un’altra zona. Senza poter fare una sosta e con grande rischio per la sicurezza degli uomini. Affrontare un incendio, specie in estate, infatti, è uno degli interventi più stressanti tanto per gli operatori quanto per i mezzi impiegati”.

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