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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Avrebbe somministrato sedativi per uccidere due pazienti: arrestato infermiere professionista

Si chiama Vincenzo Villani Conti, il 50enne arrestato ieri dopo l'ordinanza emessa il 5 luglio scorso che ha dato il via libera alla misura che, secondo la procura, ha causato la morte di due persone ricoverate in un ospedale cittadino. "La somministrazione contemporanea del Midazolam e al Diazepam avrebbe determinato un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio", scrive la procura

Avrebbe somministratato dosi di farmaci ansiolitici e sedativi a due pazienti senza prescrizione causandone la morte. È stata eseguita l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Vincenzo Villani Conti emessa il 5 luglio dal gip del Tribunale su richiesta della procura. Conti, infermiere professionista, avrebbe ucciso due persone ricoverate presso il reparto Medicina e Chirurgia d'Accettazione e Urgenza di un nosocomio cittadino in violazione ai doveri derivanti dal suo ruolo professionale, mediante somministrazione, con modalità estranee a esigenze terapeutiche, dei farmaci con proprietà sedative: Diazepam e Midazolam. 

Gli accertamenti tecnici , in particolare, di tipo medico-legale e le analisi tossicologiche eseguite dopo la riesumazione dei cadaveri dei due pazienti, "hanno permesso di accertare che il decesso delle due persone fosse avvenuto dopo il turno notturno svolto dall'indagato - scrive la procura -, e che nelle cartelle cliniche dei pazienti non risultasse indicata la prescrizione dei segnalati farmaci, proprio perché del tutto controindicati rispetto alle patologie sofferte dai medesimi". 

Le indagini - condotte dal reparto “Reati contro la Persona e in pregiudizio di minori e reati sessuali" della squadra mobile di Catania - hanno consentito di accertare che sui cadaveri, pur a distanza di diversi mesi dalla morte, fossero presenti tracce significative di questi farmaci. Nei campioni biologici dei due pazienti i dati relativi al Midazolam e al Diazepam sono compatibili con una somministrazione delle sostanze avvenuta pressoché contemporaneamente (…) determinando un aumento reciproco degli effetti tossici sull’apparato respiratorio. Considerando le condizioni cliniche delle due pazienti, la grave compromissione della loro funzione respiratoria avrebbe dovuto costituire – ex se – una controindicazione specifica alla somministrazione". 

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