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Cronaca

Infermieri sul piede di guerra con lo IOM: "Subito la tredicesima o valuteremo azioni"

Secco No del NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, alla dirigenza dello Iom che ha avanzato la proposta di pagare le tredicesime del personale in cinque ratei mensili da gennaio a maggio 2018

Secco No del NurSind, sindacato delle professioni infermieristiche, alla dirigenza dello Iom che ha avanzato la proposta di pagare le tredicesime del personale in cinque ratei mensili da gennaio a maggio 2018. Le recenti iniziative di sequestro giudiziario penale che avevano interessato il Gruppo e la Proprietà - poi revocate dal Tribunale del Riesame - hanno creato una tensione economica dovuta al blocco di flussi di cassa attuato dagli Istituti di Credito. Le criticità economiche si sono riversate sul personale che non solo non ha ricevuto la tredicesima ma ha anche patito ritardi nel pagamento delle spettanze.

A seguito della riunione sindacale tra dirigenza e sindacati giunge immediata la reazione del NurSind alla proposta dello Iom: "Apprendiamo che è intenzione della proprietà dilazionare il pagamento della tredicesima - afferma Nunzio Zerbo responsabile sanità privata per NurSind Catania - lo consideriamo un’offesa per i professionisti che rappresentiamo.Dopo aver sentito i lavoratori diffidiamo l'azienda al pagamento di quanto dovuto con la mensilità di febbraio, qualora ciò non avvenisse valuteremo le azioni da intraprendere per tutelarci nelle sedi opportune; pertanto confidiamo che la proprietà, che rappresenta un'eccellenza nell'ambito della sanità privata catanese, assolva nei tempi richiesti le spettanze dovute".

"A ciò si aggiunge – afferma ancora Zerbo - che allo IOM c’è una seria carenza d'organico che mettecostantemente a grave rischio sia il personale che gli utenti. Dimostra poca serietà una gestione che decide, senza prima avvertire i lavoratori, di non pagare le tredicesime. La dirigenza avrebbe avuto il dovere, prima di dicembre, di concordare con i sindacati un provvedimento del genere stabilendo con le parti anche le eventuali modalità di pagamento. Le stesse problematiche – come è già noto – si registrano alla casa di cura Musumeci Gecas".

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