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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Inquinamento, anche a Catania in crescita le concentrazioni di biossido di azoto

Sono questi i principali risultati del Rapporto 'MobilitAria 2022', realizzato da Kyoto Club e dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia)

Quasi tutte le 14 Città Metropolitane, compresa quella di Catania, registrano una crescita rispetto all'anno 2020 delle concentrazioni di NO2. Per il Pm 10 e Pm 2.5 si assiste ad un miglioramento delle concertazioni per la metà delle città analizzate; tuttavia, si registra un peggioramento per diverse città del sud.

Sono questi i principali risultati del Rapporto 'MobilitAria 2022', realizzato da Kyoto Club e dell'Istituto sull'Inquinamento Atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia), in collaborazione con Isfort, nell'ambito della campagna europea Clean Cities, che analizza i dati della mobilità e della qualità dell'aria al 2021 nelle 14 Città Metropolitane italiane: Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Reggio Calabria, Torino, Venezia.

Malgrado la situazione sfavorevole rispetto all'anno pandemico (2020), se si effettua un raffronto fra la condizione nel 2021 e quella nel 2019, anno in cui il traffico e la mobilità erano regolari, si evince che le tendenze sono in calo, soprattutto per quel che riguarda il biossido di azoto. Tuttavia, permangono alcune criticità, in particolare a Reggio Calabria per NO2. Diverse città continuano a superare più di 35 volte il limite giornaliero del PM10 nell'arco di un anno. La situazione più critica si riscontra anche nel 2021 come nel 2020 nella città di Torino (75 superamenti), seguono Milano con 61 e Venezia con 50, a cui si aggiunge quest'anno Catania (50 superamenti).

A settembre del 2021, ricorda il report, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha pubblicato le nuove Linee guida sulla qualità dell'aria, con raccomandazioni sui principali inquinanti atmosferici, suggerendo nuovi valori da non superare per limitare gli effetti nocivi sulla salute. Il Cnr-Iia ha effettuato nel Rapporto un confronto dei valori medi registrati nel 2021 per biossido di azoto e particolato atmosferico dalle stazioni di fondo urbano, evidenziando una sostanziale distanza delle concentrazioni attuali con i valori raccomandati dall'Oms più ambiziosi. Emerge che nessuna delle città considerate è infatti in linea con i parametri dell'Oma, e alcune di queste segnalano degli scostamenti molto rilevanti. 

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