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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Da modella a storyteller del campionato di serie B, Chiara Giuffrida si racconta

Giovanissima, ma con un’esperienza solida già alle spalle, Chiara Giuffrida è pronta per la sua nuova sfida professionale: “La conduzione del campionato cadetto per me è un piccolo grande traguardo – racconta a CataniaToday - Vorrei davvero mettere le basi per una carriera nel mondo del giornalismo sportivo”

Ci sarà anche un po' di Catania nel prossimo campionato di Serie B, ai nastri di partenza questo fine settimana. In che modo? Grazie a Chiara Giuffrida, scelta dalla piattaforma Helbiz Live, come il nuovo volto della stagione cadetta. Classe ’96, cresciuta a Catania e trasferitasi giovanissima a Milano, si è laureata in Lettere e Filosofia all’Università Cattolica e fin da subito ha iniziato a lavorare per tv e radio nel settore sportivo, affiancandola anche ad una carriera da modella. Giovanissima, ma con un’esperienza solida già alle spalle, Chiara è pronta per la sua nuova sfida professionale: “La conduzione della serie B per me è un piccolo grande traguardo – ci racconta - Vorrei davvero mettere le basi per una carriera nel mondo del giornalismo sportivo”.

Chiara, da modella a storyteller del campionato di serie B. Raccontaci il tuo percorso.

“È un percorso lungo, prometto di essere breve. Sono appassionata di calcio sin da bambina e ho iniziato a seguirlo proprio grazie al Catania, la squadra della mia città, negli anni in cui il Catania giocava un bel calcio e lottava per mantenere la massima serie. Nel mentre, proprio in quegli anni, iniziavo la carriera di modella: all’età di 12 anni ho esordito con la prima sfilata e da lì pian piano è diventato il mio lavoro. Il mio grande sogno però sarebbe stato lavorare come conduttrice televisiva: sono sempre stata affascinata dal mondo della tv e dei media; ho scelto studi di ambito umanistico, dal liceo classico all’università di lettere e filosofia ed ecco la svolta…a 18 anni mi sono trasferita a Milano dove ho potuto conciliare studi e il lavoro da modella. Dopo la laurea, ho iniziato le mie prime esperienze televisive, soprattutto in ambito sportivo, e oggi vedo concretizzarsi la prima grande opportunità per la mia carriera, proprio come conduttrice di Helbiz Live per il campionato di Serie B”.

Quando e come ti sei approcciata al mondo del giornalismo?

“L’incipit è proprio negli studi universitari: sono laureata in “Linguaggi dei media”, un ramo dell’Università di Lettere e filosofia dell’Università Cattolica di Milano. Qui ho cominciato a capire come funziona il mondo del giornalismo e soprattutto ho conosciuto il giornalismo televisivo che rappresentava la mia ambizione. A livello pratico, dopo la laurea, ho fatto le mie prime esperienze sul canale di Sportitalia poi Telelombardia, Go Tv e in radio per Radio Nerazzurra, dove lavoro ancora oggi”

Usando una metafora calcistica sei “un prodotto” del vivaio catanese, ma che per emergere è dovuta andare via. Una scelta o una necessità? È complicato affermarsi qui?

“Nel mio caso direi che scelta e necessità coincidono: Milano è la città italiana che offre di più per il lavoro, il business, la moda e i media che sono il mio settore. Allo stesso tempo, tanta offerta, rende la città viva e affascinante, dinamica e internazionale. La necessità di trasferirmi a Milano da Catania è stata di crescere e costruire la carriera in un ambiente così produttivo, ciò che purtroppo in Sicilia sarebbe stato difficile da realizzare. La nostra è una terra meravigliosa (e come sono solita dire, con delle potenzialità enormi), ma purtroppo ci sono tanti gap strutturali, infrastrutturali e sociali che limitano lo sviluppo del lavoro. Mi spiace molto essere una dei tanti siciliani emigrati per crescere e lavorare altrove: mi piacerebbe immaginare un domani fatto di ambizione e giovani promettenti nella nostra terra”.

Il tuo ambito lavorativo è lo sport, in particolare il calcio. Nel mondo del giornalismo e non solo è ancora presente la disparità di genere e le donne faticano ad emergere. In una recente intervista hai dichiarato che vuoi essere giudicata per le tue competenze e non per il tuo aspetto. E’ stato difficile prevalere sui pregiudizi tipicamente maschili tipico degli ambienti soprattutto calcistici?

“Il calcio è da sempre un mondo al maschile: è lo sport più seguito e praticato dagli uomini, soprattutto nel nostro paese. È vero però che nell’ultimo decennio, c’è stata una grande apertura alle donne che ne parlano e che lo praticano. Correggimi se sbaglio, ma sin da bambini viviamo questo stereotipo con tanti bimbi aspiranti calciatori e tante bimbe aspiranti ballerine. Oggi penso che questo sia solo un retaggio sociale ed ecco perché la vera sfida per una donna sia dimostrare la competenza, la conoscenza della materia e non da meno la passione per il calcio”.

Nonostante la tua giovane età hai già accumulato tante esperienze. Ci sono momenti cristallizzati nella tua finora breve ma ricca carriera?

“Ci sono tanti momenti che porto nel cuore e di sicuro direi la prima volta che sono andata in onda per emozione e adrenalina, ma anche la prima intervista a bordo campo. Ti svelo un segreto: in entrambi i momenti, riguardandomi in replica, è scesa qualche lacrima per l’emozione e la gioia”.

Una domanda sul nuovo corso del Catania è d’obbligo. Da tifosa cresciuta allo stadio, cosa ne pensi della nuova proprietà? Quali sono le tue sensazioni?

“Le sensazioni sono molto positive e vado oltre la mia sensazione personale, stando alle dichiarazioni della nuova società e agli acquisti per la rosa. C’è la voglia di lasciare la serie dilettantistica immediatamente e tornare a giocare in ambito professionale. Mi piace l’idea di una proprietà internazionale perché stravolge l’asset avuto finora e guarda a progetti più ampi per il futuro, anche grazie ad una base economica forte. Il calcio ormai anche in Italia, sta prendendo una piega internazionale. Ci sono esempi in tutte le serie maggiori: tra le big Inter e Milan in serie A o in Como, Parma in serie B. In Sicilia assistiamo ad una nuova era: il Palermo è in parte proprietà del City Football Group, il Catania dell’italo australiano Ross Pelligra. Grandi cambiamenti che possono portare grandi risultati”.

Essere stata scelta come il volto del campionato cadetto è facile immaginare sia un punto di partenza per te e non di arrivo. Le stagioni di calcio solitamente sono programmate di obiettivi. Il tuo di quest’anno quale sarà?

“La conduzione della serie B per me è “un piccolo grande traguardo” quindi sicuramente un punto di partenza importante. L’obiettivo è di far bene; voglio studiare e conoscere il campionato per poterlo affrontare al meglio; ho voglia di imparare e mettermi in gioco. Vorrei davvero mettere le basi per una carriera nel mondo del giornalismo sportivo”.

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